venerdì, dicembre 22, 2006

Questo post invece è solo per Roby.
Roby, di questo blog esiste un clone al seguente indirizzo:

http://cattivipensieri.blog.kataweb.it/

E' una versione più friendly dove per mettere i commenti non ci sono troppe pippe da fare e volte ci passa pure qualcun altro a leggermi. Fammi sapere quando ci vai che avevo intenzione di chiudere questo blog per lasciare solo l'altro (tanto ci scrivo le stesse cose con copia/incolla). Per completezza ti lascio la mia mail se ti va' di scrivermi:

gperroni@deis.unibo.it

In bocca al lupo per tutto!

Questo invece è il terzo ed ultimo post inedito: è stato scritto poche ore dopo il precedente e tenta una interpretazione del mio comportamento (della serie “Freud a me mi fa’ una sega!”).

Oggi più del solito, più degli ultimi giorni, più di molte altre volte e troppo spesso ultimamente, il mio cervello si rifiuta di lavorare, di funzionare, di costruire il benché minimo pensiero costruttivamente orientato alla produzione di qualcosa di utile. E’ come se avessi la mente dispersa, confusa, annebbiata, ovattata, disorientata e l’unica cosa che riesco a fare e scrivere e scrivere come un vomito di parole continuo che il pensiero non riesce più a trattenere, mentre tento inutilmente di analizzare la situazione me stesso e tutto l’universo che gira. Sono ancora scosso da ieri sera nonostante, apparentemente, l’atteggiamento di Z sia stato molto indulgente e si sia dimostrata comprensiva. E’ che vorrei, ma non riesco, trovare la chiave di lettura del mio comportamento e delle sue reazioni. Pensa, maledizione, pensa, pensa a perché le hai rinnovato l’invito ad andare a ballare latino appena vista ieri: perché lei me lo aveva ricordato, mi aveva ricordato che glielo avevo detto giorni prima e poi invitata senza considerare il fatto che poi avrei potuto cambiare idea come spesso, ad esempio, faceva Roby. Me lo aveva ricordato e non mi sentivo di dirle: “No, non venire, ho cambiato idea, voglio andarci da solo, perché ho voglia di stare un po’ solo con me stesso, sono troppo abituato a stare da solo per privarmi di questa cosa così di punto in bianco anche se uscire con te rappresenta un novità certe volte piacevole perché mi diverto come quella volta al Pineta, che è rimasta in assoluto la migliore, e certe volte meno come quando siamo andati al cinema e facevo fatica a mettere insieme due parole. Voglio un attimo distrarmi vedendo altre persone o anche stando semplicemente con loro mentre mi estraneo nei miei pensieri”. Sarebbe certo stata la cosa migliore e credo che lo avrebbe apprezzato anche lei senza risentirne visto il suo carattere forte e la sua spessa corazza costruita con non riesco ad immaginare quali esperienze. Ma la mia ipocrisia o senso della vergogna o timore o che dir si voglia me lo ha impedito così le ho confermato l’invito. Ma questo sarebbe stato niente, avrei potuto tranquillamente usare come scusa al mio muso i miei momenti di alienazione: tanto li ha anche lei ogni tanto. Ed invece no, il sms di X ha innescato il caos: scusa idiota scattata subito come un grilletto; ma cosa mi è preso… davvero non lo so: forse la prospettiva di potermene tirare fuori elegantemente, forse la troppa paura di farmi vedere da persone che conosco in sua compagnia come a sancire un qualche tipo di rapporto il che mi ha ricordato quando in passato rapporti appena iniziati siano svaniti subito dopo che altri ne erano venuti a conoscenza una volta senza che io potessi farci nulla e l’altra a causa della mia gelosia che non sapevo controllare: forse per evitare di essere geloso ho cercato di sganciarmi? No… non è così… è che vedere un sms da X mi ha fatto venire in mente X e Y e non volevo perdermi la loro compagnia, ma al contempo vedevo Z come un intralcio al godimento di questo evento, come un sancire a Y, l’amica di X che non è male sia di fisico sia di carattere che avevo un altro filarino quando invece volevo risultare a tutte le mie potenziali partner libero e disponibile: sì, alla fine era questo il motivo, abietto lo so, che mi ha spinto a tirare fuori la scusa dell’amico bisognoso.
Ma subito dopo la scusa, il volto di Z, il suo laconico commento “Come cambi idea in fretta tu” e quello sguardo obliquo, come di chi sa è non dice perché non ce ne è bisogno visto che la controparte lo ha già capito di essere stata smascherata, mi spingono alla fuga, fuga piena di rimorsi ancora più grandi perché pensi alle sue parole passate: “no ho mai conosciuto gente vera, sincera, alla fine tutti si inventavano balle” e allora, per tentare di recuperare quel briciolo di dignità che ti consenta di guardarti ancora allo specchio la folle, precipitosa, ma ai miei occhi nobile decisione: dietro front e le dico la realtà. Ma nessun amico, solo amiche… a cui aggiungo paura di ingelosirla un po’ perché sul momento credevo fosse questo uno dei miei sentimenti, un po’ perché volevo farmi sembrare meno colpevole, un po’ perché faccio ancora fatica in questo momento ad analizzare freddamente la cosa, figurati ieri sera.
E dopo lei che marziale e decisa mi porta nell’altra stanza ed inizia uno dei suoi discorsi diretti che spesso non riesco a seguire fino in fondo e a cui mi sottopongo piccolo piccolo, a cui cerco timidamente di replicare con la paura che si ingelosisse, con la paura che rimanesse a fare la tappezzeria in sala da ballo e con un monte di altre scuse idiote. E poi lei che sbotta con il “vuoi scopare o no” e li la crisi, il completo black out: cerco di essere più sincero possibile prima a me stesso più che lei: la devo conoscere, devo capire bene, ho avuto pessime esperienze in passato e sono stato male. E lei che ribatte che anche lei ha avuto i suoi problemi con analisti e altro ed io: colgo la parola analista, psichiatra, psicologo e allora, ne ho la conferma: è molto simile a me, allora mi posso aprire di più nella speranza che forse riesca a capirmi di più: e allora anche io inizio a tirare fuori i miei problemi, il mio psichiatra e la mia psicologa e poi, come scudo e prova di ciò mostro le mie cicatrici. Ed allora lei inizia l’accusa agli psichiatri, lo sprone a non sentirmi inferiore a stare nel sociale, mi ricorda gli amici e, come, non so dirlo neanche io, tutto si sgonfia rapido come un palloncino, come un temporale estivo tanto violento è improvviso nell’apparire che nello scomparire: di nuovo tutto è come prima, e si balla e si scherza e si fuma una sigaretta, e poi a prendere il caffè e a parlare di cosa si fa’ a Natale, di organizzare qualcosa, di mettersi d’accordo. La si accompagna a casa e poi si va’ a ballare e di nuovo si balla e si scherza e dopo si torna a casa: ci vediamo domani e poi dopo il corso si fa’ una passeggiata e ci si scambia dei bacetti sulle guance. E tutto sembra surreale, onirico tanto che oggi mi aspetto di svegliarmi dal sogno o di verificare che è tutto vero: oggi nessuna mail o sms da lei, ma stasera ci sarà? E sarà ancora tutto come prima? Quali strane creature solo le donne e quali abietti essere siamo talvolta noi maschi, o almeno il sottoscritto… Un altro vomito è andato, il pensiero sta un poco meglio e se alla fine il fisico non avrà la sua soddisfazione sessuale, si può sempre pagare per averla o, meglio ancora, si può sempre mettere fine al corpo per liberare la mente che, non dovendo più gestirlo, forse poi starà meglio, sicuramente sarà però più tranquilla… Ad ogni modo comunque vada tra un giorno, una settimana, un mese, un anno starò comunque bene:

Cosa vuoi che sia,

passata tutto quanto,
basta un po’ di tempo
e ci riderai su.

Cosa vuoi che sia,

ci sei solo dentro,
pagati il tuo conto
e pensaci tu.

Chi ama meno
è meno fragile,
tutti dicono così. (forse basta solo scollegare le sensazioni, le emozioni e i sentimenti e tutto poi andrà bene)

Ecco il secondo post inedito relativo a Z e a come l’ho trattata pochi giorni fa’ (il 20 dicembre 2006): lo so’, non ho scusanti…

Questo è un altro di quei posto che non pubblicherò, almeno nel presente, una di quelle cose su cui magari riderò su, ma solo tra del tempo, non so se tanto o poco…
Dunque, ieri sera al corso di pittura c’è stata una festicciola di Natale a seguito del qual sarei dovuto andare in disco per fare un po’ di esercizio con i balli latini. Giorni addietro avevo detto a Z se le andava di venire anche lei, poi non se ne è più parlato. Ieri me lo ha ricordato e le ho rinnovato l’invito. Subito dopo però sono stato colto da rimorso. Non riesco neanche io a spiegarmi la dinamica della cosa, ma in pratica trovavo imbarazzante che ci fosse anche lei, avevo paura che fosse gelosa delle mie altre compagne del corso, che finisse per restare in disparte e poi, non lo so’, volevo mantenere i miei ambiti di amicizie a compartimenti stagni. Tutta la sera sono stato silenzioso e un po’ in disparte un po’ perché dovevo evitare la tentazione di tutti quei dolci un po’ a meditare su questo strano rimorso. A un certo punto mi arriva un sms sa X che mi dice che si sarebbe trovata con Y per andare a prendere un caffè prima di andare in disco e mi chiedeva se volevo unirmi a loro. E’ stato allora che è successo una sorta di corto circuito nel mio cervello: la cosa migliore sarebbe stata contare fino a dieci e poi decidere a mente fredda ed invece no, con una rapidità da far impallidire il campione dei 100 metri sono andato da Z e mi sono inventato la scusa più improbabile di questo mondo: “scusa, ma mi ha chiamato un mio amico per vederci e fare due chiacchere. Ha avuto un esaurimento in passato e so’ che quando mi manda questi sms ha davvero bisogno di parlare”. Questo amico in realtà esiste, ma è d molto che non lo vedo. Lei ovviamente non ci ha creduto, ma ne ha preso atto tranquillamente. Esattamente 30 secondi dopo preso da un nuovo impellente rimorso sono tornato da lei e le ho detto cosa conteneva in realtà il sms che mi era arrivato. A quel punto lei mi ha preso in disparte e siamo andati a parlare in un'altra stanza. Lo so’ perfettamente che mi sono comportato da perfetto imbecille, che se proprio volevo scaricarla ieri sera dovevo inventarmela meglio la scusa o dirglielo direttamente (cosa mi migliore, ma che palesemente non sarei mai riuscito a fare) oppure forzare il mio stato d’animo e far finta di nulla ed essere contento che venisse anche lei, ma in quel momento il mio cervello lavorava per cortocircuiti: disagio per averla invitata, ricerca di una scusa al volo, rimorso per la balla raccontata.
Ovviamente si è arrabbiata molto, ma il suo discorso è stato talmente repentino e diretto che mi ha totalmente preso alla sprovvista e non so’ se riuscirò a ricostruirlo… In pratica mi ha chiesto perché mi ero comportato così; le ho risposto che temevo fosse gelosa e lei ha ribattuto che per lei non era un problema, che non sarebbe certo rimasta lì a fare il paletto mentre io parlavo con loro, che avrebbe interagito anche lei. Mi ha chiesto se lo avevo fatto perché volevo avere mia libertà (anche se neanche siamo una coppia vera e propria in realtà) e le ho risposto che in parte era anche per quello anche se giuro che non riuscivo ad articolare nemmeno un pensiero da quanto ero agitato ed intimorito. Poi la bordata che mi ha messo definitivamente k.o.: “Senti, vuoi scopare o no, che se aspetto che ti faccia avanti tu allora…” E qui apriti cielo: il mio sistema nervoso è completamente collassato e, come Windows si è riavviato lentamente caricando in memoria l’esperienza con la Bionda dopo la quale avevo deciso che prima di mettere in mezzo il sesso avrei voluto essere sicuro di provare qualcosa: in pratica le ho detto che si mi sarebbe piaciuto, ma prima volevo conoscerla bene per evitare delle sofferenze a me e a lei (ma mi sa’ tanto che le volevo evitare più a me…). A quel punto il discorso è scivolato sulla sofferenza e mi ha raccontato, sempre in tono aggressivo, che non mi dovevo fare dei problemi perché lei aveva già sofferto, era stata da analisti, li aveva mandati a quel paese ed aveva trovato un suo equilibrio e non sarei stato certo io a turbarlo: “possiamo anche solo fare una scopata di una sera e il giorno dopo ti ho già dimenticato, ma se non ti senti sicuro possiamo fare dopo le vacanze”. Giunti qui c’è stata un’altra svolta: sentito dei suoi trascorsi con gli analisti ho preso coraggio perché l’ho sentita più affine a me così le ho detto che anche io ho avuto e sto avendo le mie avventure con psichiatra e psicologa. Lei è rimasta incredula al che le ho mostrato le mie cicatrici sui polsi: non so dire cosa le sia successo: forse compassione, forse solidarietà, forse l’aver raggiunto la quadratura del cerchio avendo finalmente afferrato cosa si me non riusciva a decifrare, ma da lì in poi il tono si è fatto sempre diretto, ma più dolce: mi incitava a smetterla con gli psichiatri che non ti ascoltano e ti danno solo psicofarmaci, mi incitava ad avere più fiducia in me (ha pure messo in dubbio che facessi l’ingegnere, ma questo fortunatamente posso provarlo), e si è convinta del fatto che il mio problema derivasse dalla perdita dei miei genitori (non mi ha praticamente permesso di spiegarle esattamente come stavano le cose) e a tentato di farmi capire che sono cose che purtroppo capitano… Devo dire che il repentino cambiamento che c’è stato nel suo atteggiamento mi ha ancora una volta richiamo alla mente la Bionda e ciò significa che mi devo seriamente mettere nell’ottica di prendere su’ ciò che viene finché ce ne è che poi non si sa come andrà a finire… A quel punto le acque si sono rapidamente calmate fino a tornare lisce, ha accettato il mio il mio invito riparatore a venire a prendere il caffè e poi andare a ballare. Da quel momento in poi tutto è continuato come se nulla fosse e la serata è passata tranquillamente: abbiamo addirittura deciso di organizzarci qualcosa per il Natale però in cuor mio mi vergogno molto per come mi sono comportato e spero di poter fare qualcosa per rimediare…

Questo è il primo di tre post inediti, si rieferisce al 4 agosto 2006.

Quello che sto per scrivere non so se avrò il coraggio di metterlo sul blog, me ne vergogno come un ladro…
In sostanza ieri sera mi sono reso conto di essere uno sporco razzista…
Ero parcheggiato lungo il viale della stazione e stavo parlando al telefono con la Laura. Al termine della telefonata ho acceso la macchina e ho fatto marcia indietro e pack, un colpo secco, mi volto e proprio dietro di me c’era una macchina che stava per parcheggiare e che ho tamponato in pieno: avevo guardato alla mia destra come faccio di solito per vedere che non ci fosse nessuno, ma non dietro di me… lo ammetto è stato un errore madornale di quelli che si commettono quando, come me, si compiono i gesti quotidiani con il solito, non curante, automatismo. In uno stato d’animo che non so definire sono sceso: l’altro automobilista era una marocchina con la figlia a bordo che subito mi fa’ “Ma sei normale, ma tu non guardi, ma sei ubriaco?”. Mi arrendo all’evidenza che è stata colpa mia e propongo subito di fare la constatazione amichevole, ma lei mi fa, ma sei sicuro di voler andare all’assicurazione, non è meglio che ci arrangiamo qui e basta. Io subito sono indeciso: dipende molto dal danno, se non ricordo male sotto i 300 euro mi conveniva pagare io e ciccia anche se lì a lei dissi sotto i 150 giuro non so perché (forse perché nel 2003 mi capitò una cosa simile e all’altro automobilista pagai appunto la cifra di 150 euro, ma il danno era più piccolo). Lei, non molto chiaramente a dire il vero, mi disse “fai tu”. A questo punto ho cominciato ad insospettirmi: si accontentava di 150 euro, poi guardando meglio il danno ho visto che il mio paraurti in plastica aveva colpito la carrozzeria in metallo: il mio paraurti era praticamente intatto, mentre la carrozzeria piegata. Sinceramente ho avuto il sospetto che la signora marocchina lo avesse fatto apposta a mettersi lì ed aspettare che uscissi senza guardarmi dietro un po’ come fanno alcuni extracomunitari con gli specchietti: hanno auto con uno specchietto già rotto e si mettono ai bordi delle strade aspettando che qualcuno passi vicino e quando succede danno un colpo sulla carrozzeria per simulare l’urto. Quando il malcapitato scende a vedere cosa è successo in genere finisce con una patta di 150 euro appunto per lo specchietto falsamente rotto. Lo confessto: era una extracomunitaria, si accontentava di 150 euro per un danno che certamente ne valeva di più e sembrava troppo accondiscendente; ho avuto la netta sensazione di essere vittima di un truffa così ho voluto a tutti i costi chiamare i carabinieri che mi hanno dato “torto marcio” per usare le loro parole visto che ero io che mi immettevo nella circolazione, oltre a questo volevano farmi una multa per averli chiamati per una cosa non importante e togliermi 2 punto dalla patente, ma mi hanno proposto di fare la constatazione amichevole: in questo caso mi avrebbero risparmiato multa e decurtazione e si sono limitati a prendere giù i dati dalla patente mia e della signora. Mi sono sentito indispettito e umiliato, ma al contempo ho realizzato che veramente avevo la colpa e ciò mi ha fatto sentire ancora peggio. Dopo che i carabinieri se ne sono andati le ho riproposto i 150 euro, lei subito ha detto se si poteva fare 180, ma io ho risposto che poi mi conveniva andare dall’assicurazione e quindi si è accontentata: che pezzo di merda che sono, poi mi ha giurato sui suoi figli che non l’aveva fatto apposta e lì mi sono sentito ancora peggio e non sono riuscito a trattenermi dal dire che le giuravo sulle tombe dei miei genitori che… che cosa? non lo ricordo più, forse che non l’avevo vista, che mi dispiaceva, non so’… Subito dopo sono andato a fare bancomat, ma lei subito mi richiama indietro. Mi chiede: “Ma li hai i soldi? Lavori tu, non è che poi rimani senza?” e lo diceva quasi piangendo: il fatto che fossi rimasto orfano l’aveva molto scossa. L’ho rassicurata che a fine mese ci sarei arrivato, che si ero solo, ma me la cavavo (per forza vivo alle spalle di mia sorella, ma questo non l’ho detto perché avevo paura che mi chiedesse più soldi, sempre più pezzo di merda…). Poi continuava, “Ma guarda magari ora non me li dai, magari lasci il numero a mio marito, non voglio crearti dei problemi…” . Tra me e me ho pensato: incredibile, molti italiani si sarebbero attaccati a tutto per scucirmi il più possibile e questa a momenti se la prende lei la colpa, ho schifo di me… Non ce la facevo più a stare lì, volevo andarmene via subito e non volevo più avere a che fare con lei o col marito, non volevo darle i miei dati, un po’ perché mi sentivo già abbastanza umiliato e un po’ perché avevo paura che mi chiedesse altri soldi (benvenuti alla sagra del pezzo di merda alla terza potenza!)… così l’ho rassicurata nuovamente che a fine mese ci sarei arrivato, ho fatto bancomat e le ho dato i soldi. Dopo ci siamo stretti la mano, mi ha detto che ha una pizzeria, ma non ricordo il nome: su internet ho trovato una pizzeria a Faenza con un nome arabo, forse è quella… Mi ha detto che le faceva piacere se venivo, era quasi materna nel dirlo. Sono finalmente riuscito ad andare via e una volta tornato a casa ho trovato una lettera dell’ufficio delle entrate in cui si diceva che potevo riscuotere un rimborso di quasi 900 euro relativo alla dichiarazione dei radditi del 2002: decisamente strana la vita, ho fatto fatica ad addormentarmi e stamattina mi sono sentito peggio se possibile, per fortuna sono riuscito a piangere un po’… Questa mattina mentre andavo al lavoro arrivo ad un incrocio a semaforo lampeggiante, guardo a sinistra e niente, guardo a destra e c’e’ solo un camioncino lontano così inizio ad attraversare e proprio in quel momento passa una macchina alla mia destra: ma da dove veniva? Mi era dietro e mi ha passato mentre cominciavo la traversata? Oppure veniva da destra ed io non l’ho vista? In questo secondo caso comincio seriamente a dubitare delle mie capacità di guida: ho paura di guidare…
Non lo so, forse dovrei andare alla pizzeria che ho visto per vedere se davvero è della signora per chiederle se le devo altri soldi anche se so che sarebbe solo un modo per lavarmi la coscienza… Non ho parole per descrivere come mi sento se non dire che sono uno sporco verme razzista, ho vergogna di me…

E così rieccoci qui di nuovo: un altro Natale, un altro “ultimo giorno di scuola”, poca voglia di fare come troppo spesso ultimamente, pulizie che reclamano di essere fatte, qui, sulla scrivania del mio ufficio, come nel bagagliaio della mia auto, come in camera mia, come nella mia vita… Senso acuto di malinconia teso verso la depressione, ossessivi e risonanti pensieri di morte che mai avrò il coraggio di attuare, abbandono, solitudine e la solita domanda: perché? Lo so non è un gran post di Natale, ma abbiate pazienza, per me le feste sono così, per questo le odio, per questo non vedo l’ora che finiscano. Pranzi e cene insensatamente opulenti per nessun vero motivo, ipocrisia, regali, buonismo imperante e poche vere perle di verità in tutto questo mondo… inerzia, impotenza.
Ieri il corso di ballo mi è stato molto di aiuto per distrarmi, ma ora sono di nuovo punto e a capo: abbiamo ballato, festeggiato, ma ho perso la foto di gruppo perché dovevo riaccompagnare mia nipote alla macchina perché doveva andare a casa a farsi la ceretta: odio le donne…
Ieri sera Y mi ha fatto un piccolo regalo di natale: un cd con delle canzoni latine scaricate da internet: mi ha molto sorpreso devo dire e mi ha anche fatto veramente piacere: è vero che i regali inaspettati sono sempre i più belli e credo che quel semplice cd, che ho subito messo su in macchina, sarà il regalo più bello che riceverò quest’anno. Domani bisogna che vada in cerca di un regalino per Y per ricambiare (e anche per Z visto che anche lei mi ha fatto un piccolo omaggio: un portamatite). Come uomo mi faccio schifo ma forse è solo la mia natura, la natura che hanno altri come me: archiviata X mi sono accorto che Y non è male, credo sia libera, ma non so’ ed è pure simpatica e non se la tira. Lo so che il regalo che mi ha fatto è solo come amico, ma mi ha veramente colpito… Ha ragione Simpatia: non ho la benché minima esperienza su come si trattano le donne, devo recuperare un sacco su questo piano: l’infanzia, l’adolescenza fino ad arrivare alla maturità, ma la strada è lunga e difficile. Sarà per questo che come amico sono quanto di meglio si possa desiderare, senza presunzione, ma come fidanzato… bhe, lasciamo stare…
Ho chiesto ad Y di uscire: per ora è molto impegnata col lavoro al cinema (così Roby capisce subito chi è…), ma mi è sembrata disponibile (ad uscire), ma sono poco speranzoso su qualcosa di più… ad ogni modo Roby indaga per me se puoi per favore… E con Z vi chiederete? Bhe non sta andando come speravo, a tal proposito oggi come regalo di natale pubblicherò dei post inediti: uno risalente ad agosto e relativo ad un fatto slegato dagli ultimi eventi, ma che mostra come possa essere ironica la sorte; ce ne sono poi altri due relativi all’inizio di questa settimana che riguardano proprio Z.
Ieri ho ricevuto un sms da Roby: l’ho pensata in questi giorni e la volevo chiamare per farle almeno gli auguri, ma mi ha fatto una bella sorpresa: faccio il tifo per lei e spero tutto le vada bene.
Se nei giorni scorsi ho fatto poco, oggi non farò proprio nulla quindi non è escluso che scriva altri post oltre a questo e ai tre inediti…

P.S. Buone Feste, se sopravviverò a me stesso, ci si rivedrà nel 2007. Ho schivato tutti gli inviti per capodanno quindi è molto probabile che lo trascorra in solitudine, come quando ero studente… triste, ma tant’ è, passerà anche questo 31/12…

giovedì, dicembre 21, 2006

HP è sempre più cotto… però la tipa non lo richiama e allora si strugge… ma si consola anche subito: per farà il capodanno in barca con una coppia e 4, dico 4, signorine single il tutto alla modica spesa di 260 euro per 4 giorni e 4 notti esclusi i pasti: non male, mi devo prenotare per il prossimo anno. Prima era qui che mi raccontava che si doveva comprare la fotocamera digitale allora mi sono offerto di prestargli la mia: non so perché l’ho fatto, forse uno dei miei solito corto circuiti a seguito del quale mi vengono i rimorsi, ma in definitiva:

- per capodanno non credo che farò nulla quindi la fotocamera non credo la userò
- HP è una delle persone più serie che conosco: tratterà il mio aggeggino con i guanti e se gli fa un graffietto mi rifonde fino all’ultimo centesimo
- HP credo sia meglio che me lo arrufiani, non fosse altro perché sul lavoro ha ancora da insegnarmi qualcosa quindi mi fa’ comodo che mi debba dei favori
- Magari la prossima volta che va’ in barca con delle donne mi invita per gratitudine

Stasera corso di ballo: devo assolutamente impegnarmi per imparare bene il 70 e la chiamata visto che martedì scorso ho fatto mezzo ballo in croce in pista: devo studiare durante le vacanze!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

mercoledì, dicembre 20, 2006

Era mio padre con quelle mani piccole e tozze, quelle dita grosse e rugose.
Era mio padre con quel fisico basso e panciuto, con quella barba pungente e quei baffi ispidi.
Era mio padre con quel naso grosso che mi ha dato in eredità.
Era mio padre incapace come me di stare in mezzo alle persone.
Era mio padre che non ha mai alzato un dito su di me anche quando proprio me lo meritavo.
Era mio padre che litigava sempre con mia madre.
Era mio padre che mi ha sempre accompagnato a scuola assieme a mia madre.
Era mio padre che, purtroppo, a volte, ha fatto del male alle altre persone.
Era mio padre che ha spalato letame per anni per mantenermi agli studi.
Era mio padre che non riusciva a darsi pace per la scomparsa di mia madre.
Era mio padre con quel suo terribile ed intrattabile carattere.
Era mio padre debole ed insicuro.
Era mio padre che, quando ero piccolo, raccoglieva per me le noccioline dall’albero.
Era mio padre che apriva le stesse noccioline e me le porgeva perché le mangiassi.
Era mio padre, con i suoi pregi e difetti, che morì in questo giorno di cinque anni fa…

martedì, dicembre 19, 2006

Da un paio di giorni a questa parte il mio insopportabile collega, ribattezzato HP, è vittima di quell’assurdo ed incomprensibile fenomeno che va’ sotto il nome di amore. E’ veramente buffo vedere uno che di solito considera le donne non più che dei soprammobili diventare tanto premuroso nei confronti di una di loro. Di certo non riesce a perdere la sua prorompente sessuomania per cui tutto si riconduce a tette, culo e sesso, ma è comunque notevole come in poco tempo sia cambiato: ora è perfino quasi sopportabile…

lunedì, dicembre 18, 2006

Venerdì scorso invece del solito cinema sono uscito a cena con Z: la serata è stata un incontro/scontro sulle differenze e similitudini tra arte ed ingegneria… ad un certo punto il discorso si è così tanto contorto che alla fine non sapevo più da dove si era partiti e che cosa si tentava di dimostrare. Alla fine della serata eravamo rimasti solo noi due nel ristorante e credo che tra un po’ ci avrebbero buttato fuori a calci… fortunatamente il mal di testa suscitato da questa conversazione mi ha indotto ad alzare bandiera bianca. E’ curioso, all’inizio avevo detto che consideravo Z solo un’amica, ma, come sempre mi succede, se un donna mi dimostra un minimo di attenzioni e “sembra” stare bene ed uscire volentieri con me allora succede che mi affeziono e, a quel punto, cominciano per me i guai. Anche questa volta ahimè il meccanismo è scattato così prima di congedarmi da lei le ho detto che mi piaceva uscire con lei e che avrei voluto continuare a farlo per vedere se la cosa poteva essere approfondita (semplice e diretto direi): lei mi ha risposto che le ero simpatico e che le piaceva uscire con me e quindi la cosa si poteva fare. Curioso: dalle sue mail dei giorni scorsi e dai suoi sms mi avevo intuito un suo interesse nei miei confronti invece si trattava semplicemente del suo modo “artistico” di comunicare… oppure voleva solo fare la civetta tirando prima il sasso per poi nascondere la mano: il futuro sarà rivelatore. Sabato sono andato al suo negozio per comprare alcuni regali di natale: mi ha accolto la madre (lei non c’era) che mi ha trattato con estrema gentilezza (mi avrebbe addirittura offerto il caffè se non fosse che c’erano altri clienti in attesa) e mi ha anche fatto un bello sconto… Durante il fine settimana speravo che Z mi chiamasse come sabato scorso, ma nulla, neanche una mail o un sms: mi sa’ che l’essermi scoperto l’ha indotta a porsi in configurazione di tiramento quindi penso che aspetti che sia io a richiamarla… Ad ogni modo la vedo stasera alla scuola di pittura… poi vedremo… Oddio fa’ che almeno stavolta, comunque vada, non mi faccia male… almeno non troppo…

venerdì, dicembre 15, 2006

Il corso di ballo inizia a farsi in salita: cominciamo a fare delle figure appena un po’ più che banali e riuscire ad eseguirle a tempo, nel modo corretto e dando i comandi giusti alla dama si fa’ difficile, ma, come si dice, quando il gioco si fa’ duro, i duri iniziano a giocare… Ieri sera ho casualmente scoperto che X, con mio grande dispiacere, è già fidanzata. Se non altro posso consolarmi del fatto che il basso profilo che ho tenuto mi ha evitato imbarazzanti figure da cioccolataio… però mi spiace lo stesso… Finalmente mi è stato posto un nuovo problema sul lavoro ed ora o ripreso a fare qualcosa anche se ovviamente con i miei ritmi very slow!!! Oggi mi sento un po’ così, malinconico, confuso, strano in definitiva: mi staranno mica venendo le mestruazioni?? Da quello che mi hanno raccontato durante il ciclo le donne escono praticamente di testa ed oggi mi sembra un po’ così… Lo so’ cosa pensate, avete ragione: devo cambiare spacciatore!!!!!!!!

giovedì, dicembre 14, 2006

Oggi ho letto di un tizio in Inghilterra che, a seguito di una caduta da un’impalcatura mentre lavorava, è diventato sessuomane: cioè, vi rendete conto che storia che è? Sembra quasi una barzelletta: questo poveretto oltre a non riuscire a controllarsi dal palpare sederi e cercare prostitute è stato abbandonato dalla moglie che non riusciva a stare dietro alle sue “esigenze”… lo chiamavano Black&Decker!!!!
Non vedo l’ora di arrivare a sabato per farmi allargare le stanghette degli occhiali nuovi: mi stanno massacrando. Certo potrei riusare i vecchi fino a dopo domani, ma mi tira il culo avere gli occhiali nuovi e non portarli così soffro: che scemo eh?
Ieri sono uscito a cena con Z: Dio solo sa come, ma stavolta ci siamo divertiti… Ma… Che dire… Un’amica in più con cui fare qualche uscita ogni tanto è ben accetta, rientra nel mio obiettivo di crearmi amicizie alternative… aspettando l’India… Ora devo solo capire come scegliere le “serate buone”…

mercoledì, dicembre 13, 2006

Lo stomaco borbotta, finalmente si è ripreso a lavorare, la testa fa’ un po’ male per colpa degli occhiali nuovi: devo farli allargare un po’; quando li ho scelti non mi sono accorto, ahimè, che le stanghette non erano di quelle che si allargano ma di quelle rigide… Mi resta la soddisfazione di un effetto estetico che mi piace un sacco. La mia macchina è in uno stato pietoso, sabato devo portarla a lavare, poi devo andare dal concessionario perché mi sistemi il vetro elettrico, poi devo pagare una multa, la prima della mia vita, poi devo finire di comprare i regali, poi devo informarmi per i biglietti della festa in disco, poi c’è la cena di stasera con Z, poi devo andare dallo psichiatra, poi vorrei preparare una torta, poi non so cosa fare a Capodanno, poi vorrei andare in India, poi vorrei innamorarmi, poi vorrei piangere, poi devo decidere cosa fare della mia vita, poi sono stanco…

martedì, dicembre 12, 2006

Il Natale si avvicina ed eseguo meccanicamente i riti tribali che esso porta e che tanto odio, ma a cui, per ipocrisia, non riesco a sottrarmi. Ho cominciato a comprare i regali: ma solo per le persone più prossime e solo regali utili o pseudo tali in una società come la nostra che ha fatto del superfluo l’indispensabile. Ed intanto ogni anno sempre più mi nausea questa festività, il buonismo che dilaga come moda per poi essere rimesso dentro le scatole assieme agli addobbi dopo il 6 gennaio, gli appelli che si susseguono da un papa all’altro per vivere il vero Natale cristiano: ma chi veramente lo accoglie questo appello? Certo ci sono alcuni che lo fanno, ci sono persone che in questo periodo si dedicano a chi sta peggio e a loro va’ tutta la mia stima e ammirazione, ma perché noi tutti non possiamo occuparci di chi sta peggio tutto l’anno? Perché siamo tutti così egoisti?
Eseguo meccanicamente i riti del Natale e penso come sarebbe bello, almeno una volta della vita, trascorrere questo periodo in un posto dove neanche sanno cosa sia il Natale, anche a costo di dover andare in Iran o in Nigeria dove gli occidentali non è che li vedano gran che bene, però che bello poter trascorrere un mese tranquillo senza stupide ipocrisie, senza inutili e opulenti festeggiamenti per la nascita del figlio di Dio a cui pochi ritengo credano o pensino mentre comprano la Xbox 360 (la Play Station 3 esce a marzo: che sfiga!) al figlio già semi rincoglionito dall’Ipod che gli suona “a palla” tutto il giorno nelle orecchie o la biancheria intima rossa per l’amante… In tutto questo magma l’unica festa che può avere un senso è il Capodanno: squisitamente pagana ed adatta ai nostri tempi, non inquinata da religioni e che ognuno (cristiani, ebrei, musulmani, shintoisti, ecc) battezza cadere quando più gli tira il culo (seguendo questa o quella tradizione) e poi festa con mangiate, bevute e quant’altro per propiziare un felice nuovo anno… nonostante il 31 dicembre possa essere odioso perché “è l’ultimo dell’anno e CI SI DEVE DIVERTIRE” anche se magari uno è stato appena mollato dalla fidanzata/moglie per non pensare a cose peggiori è, credo, l’unica festa a noi adatta in questo periodo dell’anno.
Mi si scusi la polemica, forse e da troppo tempo che non faccio sesso… Ad ogni modo voglio augurare un felice Natale a chi ha ancora le palle di viverlo e festeggiarlo per ciò che in realtà dovrebbe essere…

lunedì, dicembre 11, 2006

Questo fine settimana lungo ha portato una valanga di eventi talmente complessi da poterci che sugli ultimi tre giorni solamente potrei scriverci un libro, proverò a parlare ora di tutto nella speranza di capirci qualcosa anche io…
Giovedì come al solito c’è stato il corso di ballo in cui ho scoperto che bisogna mi impegni di più perché comincia a diventare difficile dare i comandi alle dame; in quella serata ho avuto conferma dal trattamento distaccato di X di un suo totale disinteresse per me: cosa volte farci, avevo messo le mani avanti, cercavo di convincermi a priori che al massimo poteva essere un amicizia, ma alla fine ci sono comunque rimasto male, ho comunque sofferto, molto, ho comunque desiderato di morire, come al solito, come per ogni delusione, come per ogni volta che sono sfortunato. Il resto della serata è stato pessimo: birra e sigarette per non pensarci troppo, ma alla fine ci pensavo ancora di più e a nulla è valso chiaccherare con un paio tre conoscenti. Il giorno dopo, venerdì, prostrazione ai massimi livello, ho passato l’intera giornata a letto alzandomi solo per mangiare e poi ritornandoci. Non ne avevo alcuna voglia, ma alla fine ho telefonato alla ragazza del corso di pittura, la chiameremo Z, giusto per completare la terna di assi cartesiani, per confermare la serata al Pineta. Arriva così l’ora di partire, cena veloce, vestizione da ultra fighetto con neanche uno straccio di voglia di andare a poi via verso il luogo dell’incontro. Per una di quelle curiose alchimie che capitano a volte, quella, forse a causa dello stato in cui mi trovo, si rivela essere una bella e riuscita serata. Lei è tiratissima e ben truccata e, devo dire la verità, risveglia il mio testosterone. Passiamo una piacevole serata parlando (per la verità quasi sempre lei) e ballando al mitico Pineta di Milano marittima dove non ero mai stato. Usciamo dalla discoteca verso le tre e mezza poi mi andiamo a fare colazione con un cornetto, o meglio la faccio solo io: a lei non piacciono i dolci… peccato, non sa’ cosa si è persa. Rincaso alle 5.
Visto come è andata bene la serata faccio fatica a dormire. Il giorno dopo, sabato, di pomeriggio ci risentiamo e decidiamo di andare al cinema. E’ a questo punto che le cose cambiano nuovamente piega: non lo so’ vuoi l’aspettativa vista la precedente bella serata, vuoi il fatto che pensavo tornasse tirata ed invece si è presentata vestita normale e struccata (ma d'altronde per andare al cinema non ha senso tirarsi), vuoi che neanche lei era molto in vena di parlare, la serata non è stata un gran che, anzi è stata un mezzo fiasco. Sarò sincero, io mi sono smontato perché struccata fa’ decisamente un altro effetto: di corpo non è fatta male e anche di viso non sarebbe brutta, il suo problema è la pelle del viso che presenta diversi inestetismi. Se altre a questo aggiungiamo il fatto che non aveva molta voglia di parlare allora la frittata è fatta. Dopo il cinema andiamo a prendere una birra e riusciamo a raddrizzare in qualche modo la serata concludendo con un paio di partite a biliardo. Ciliegina sulla torta: 35 euro di multa per divieto di sosta.
Sempre sabato poi apprendo che il padre di uno dei miei insegnati di ballo è morto di infarto: la cosa mi fa’ ampiamente girare le palle: questo mio insegnate, anche se lo conosco poco pur abitando nello stesso paese, è un bravissimo ragazzo, gentile, estroverso e simpatico: una carognata del genere da parte del Padre Eterno proprio non se la meritava: sono sinceramente dispiaciuto e vorrei poter fare qualcosa… La pessima giornata di sabato mi porta ad una nuova domenica passata interamente a letto con a mala pena la forza per alzarmi per poi però abbuffarmi: risotto ai funghi, ciambella, zampone, purè, torta al cacao e per giunta profitterol alle 3 del mattino; risultato: indigestione da manuale… Mi sento a pezzi… di positivo ci sono i miei nuovi occhiali da vista, un problema al vetro elettrico del passeggero della macchina che il tipo della concessionaria mi ha detto essere una bazzecola, l’aver iniziato a comprare qualche regalo di Natale e l’anticipo della tredicesima che dovrei ricevere oggi… Che schifo la vita…

giovedì, dicembre 07, 2006

Per il ponte dell’immacolata ho deciso di inserire questo post frutto di un collage di brutti momenti degli ultimi due giorni: l’apoteosi del non senso.

Dio come mi sento giù… avrei bisogno di una dose massiccia di antipsicotici o antidepressivi… lo sapevo che alla fine ci sarei stato male: è inutile, le donne è meglio per me se le lascio stare, mi creano sempre dei problemi, problemi pesanti che poi mi danno ripercussioni pesanti e che non so’ mai come risolvere, come affrontare, come superare come gestire… Ma perché deve essere tutto così tremendamente difficile… è facile dirsi di aver fiducia in te stesso, ma quando niente, e sottolineo NIENTE, va’ un minimo come desidereresti sfido chiunque a non farsi prendere dallo sconforto. Ci sto che nella vita non si può avere tutto, ma che SISTEMATICAMENTE mi ritrovi con una delusione dietro l’altra, bhe, questo è faticoso da accettare, almeno per me. Oggi non farei altro che scrivere, scrivere, scrivere, mi ritrovo ancora ad aver bisogno di piangere senza riuscirci… Mi ero ripromesso di non rivederle a meno di non essere in partenza per l’India, ma X e Y hanno scatenato una reazione di causa-effetto che mi ha spinto a contattare Simpatia, Bellezza ed Intelligenza (come a dire lo stato maggiore dei miei casini al completo) credo per bilanciare la situazione e non fissarmi troppo su nuove donne distraendomi con le vecchie: i risultati possibili vanno dall’effetto benefico di distrazione a quello più devastante di colpi su colpi ricevuti e la caduta in uno stato di ancora più profonda angoscia (=sovrapposizione degli effetti negativi di nuovi e vecchi dolori). Tutto si sta complicando in maniera esponenziale, che casino spaziale… voglio andare in India!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Poco fa’ ho letto la mail di Tafazzi che invitava ad organizzarsi per la cena di Natale visto che ognuno di noi avrebbe avuto mille cene a cui partecipare in questi giorni… Per la verità io non ne ho nessuna, ma è normale visto come ho “deciso” di vivere… mi sono anche venuti rimorsi e dubbi sul fatto di incontrare le tre grazie: forse è meglio che mandi a monte tutto. In fin dei conti bastano solo 3 sms e poi lo sanno che sono strano… ho paura… tutto qui.
E così alla fine l’ho fatto, ho disdetto tutti gli appuntamenti: odio dire una cosa un giorno e poi cambiare idea il giorno dopo, ma tant’è purtroppo mi capita… Se devo essere solo così sia.

mercoledì, dicembre 06, 2006

Ed ecco il secondo post…
Allora, da dove comincio, sì, magari dall’inizio… Ieri sera mi sono visto con X e la sua amica Y per un cinema seguito da serata latina. Siamo andati a vedere il film di Aldo, Giovanni e Giacomo: divertentissimo! Dopo giù in disco a ballare. Mi sono divertito anche questa volta, ma decisamente niente in confronto al primo esordio, quella è stata veramente una serata che resterà nei miei annali! Durante la serata il mio intuito maschile (ebbene sì, ce lo hanno anche gli uomini anche se magari è poco sviluppato…) mi ha portato a concludere che con X non credo di poter stringere più di un’amicizia: è la solita storia, ma a dire la verità anche un’amicizia sarebbe già un passo avanti, magari per crearmi un possibile gruppo alternativo di amci/e per poter cambiare così un po’ aria. Mi consola il fatto che comunque da parte di X e Y ci sia un sentimento di insofferenza verso il Provolone (della serie se io non posso neanche gli altri possono!), anche se comunque c’è sempre il sospetto che lo stesso sentimento ci sia nei miei confronti: questo lo scopriremo solo più avanti: se sì le uscite in gruppo non avranno seguito. Sarebbe un peccato perché anche solo una bella amicizia mi piacerebbe coltivarla… La chiusura della serata è stata malinconica: X e Y sono state invitate a ballare dai maestri ed io sono rimasto a fare tappezzeria, d’altronde mi sentivo troppo inesperto per chiedere ad una sconosciuta di ballare e poi non c’erano molte donne libere a cui chiedere. Alla fine mi sono andato a letto alle due e mezza e stamattina non ho sentito la sveglia così ho dovuto prendere la macchina per venire a lavorare. Stamattina poi ho anche chiamato lo psichiatra perché avevo bisogno di fare 2 chiacchere e, cosa che forse non è stata molto saggia, ho mandato un sms a Simpatia per andare a bere qualcosa: avevo bisogno di distrarre il pensiero, poi vedremo se ho fatto bene o male: probabilmente bene perché non la vedo da febbraio e ciò dovrebbe compensare eventuali colpi che potrei ricevere a causa dell’incontro…
Adesso mi è venuta questa sega mentale che X e Y potrebbero non sopportarmi come con Provolone: se fosse così mi piacerebbe saperlo, ma so perfettamente che non posso chiederlo direttamente perché per pudore, vergogna o ipocrisia mi verrebbe risposto di no, dovrò rassegnarmi a “leggerlo” nei loro comportamenti verso di me: già il fatto che ieri X abbia riaccompagnato prima me alla macchina benché fossi più lontano e sia poi tornata indietro ad accompagnare Y al parcheggio potrebbe essere indicativo… ma di che? Potrebbe anche non indicare nulla: a tal proposito forse la consulenza di Simpatia potrebbe rivelarsi utile in fin dei conti. Che casino, adesso anche gestire un’amicizia è diventato complicato: non ce la posso fare!

Ieri ho avuto dei contrattempi quindi oggi 2 post. Come promesso ecco la risposta di Simpatia…

Come sto? A parte questa settimana che mi sembra non finire mai, sto bene.
Novità:
- non cambio lavoro, mi hanno fatto una corte spietata, sganciato prospettive di crescita, responsabilità di un progetto tutto mio e dei soldini
- questo week-end con il moroso iniziamo il giro prete/ristoranti quindi poi potremo definire la data sicura, indicativamente è il 24 giugno
- non vedo l’ora di buttar fuori di casa mia sorella, quella gestionale che prende un sacco di soldi, lascia tutto in giro per casa e non ha neanche un uomo
- Intelligenza sta bene, deve sopportarsi il marito ma è innamorata, quindi passa tutto
- Bellezza è un po’ che non la sento, lavora molto (non troppo soddisfatta dell’azienda), ma sta bene

Forse non te lo dovrei dire ma mi manchi (come credo sia il viceversa), ti penso spesso, sono stata io a dire a Supina di chiederti se potevamo venire anche noi, ma rispetto la tua volontà di non vederci. Mi farebbe un sacco piacere vederti ma preferisco che tu stia bene.

Le donne, Andrea mettici una pietra sopra, non far finta di niente, HAI BISOGNO DI UNA DONNA. Come tutti. Abbiamo bisogno di affetto, ci sono gli amici ma ci serve qualcosa di più. Quindi siamo ingegneri, analizziamo il problema:
- adesso che sei dimagrito ti piaci (fondamentale) quindi sei più sicuro di te... ottimo
- vai a scuola di ballo quindi ti stai aggraziando un po’
- sicuramente sei gentile e sai coprire le persone di attenzioni
cosa manca???? NIENTE!!! Ti devi solo convincere che hai delle possibilità, che si ricevono i 2 di picche e che si riparte con un’altra donna ma soprattutto che ogni esperienza (negativa o positiva) è una change in più per la prossima.
Devi essere più sicuro di te! E soprattutto stare bene con te stesso.

Per quanto riguarda i rapporti di amicizia uomo-donna sono difficilissimi da gestire... si riesce quando entrambi si ha il cuore occupato da un’altra parte altrimenti è quasi normale invaghirsi di una persona che essendo tua amica sicuramente stimi e apprezzi... poi ci sono anche le incompatibilità di carattere (amici perfetti, morosi disastrosi).

Per quanto riguarda il fatto che non vedi più i vecchi amici non preoccupartene, se sono veri amici capiscono (con tristezza) che per te è meglio così quindi non se ne fanno un cruccio.

Non sai che piacere mi faccia aver ricevuto la tua mail, ho le lacrime agli occhi... cosa vuoi, sono fatta così, tanto forte ma con il cuore occupato dai miei amici.
Ti auguro di stare bene, poi verranno anche le donne e vorrai rivedere anche noi (e magari ti presenterai anche al mio matrimonio... a proposito, mi sposo ma non cambio numero di cellulare o mail... sono sempre a disposizione... non farmi l’affronto di cambiare confidente che mi spezzi il cuore).

Un abbraccio FORTISSIMO
Simpatia

Ps L’orecchino NOOOOOOOOOOO, è maraglio!!!!!

lunedì, dicembre 04, 2006

Ci ho pensato tutto il fine settimana, ma alla fine ho deciso di pubblicare una mail che non sono riuscito a trattenermi dal mandare a Simpatia… Domani pubblicherò la sua risposta.


Ciao,

non so se faccio bene a scriverti, probabilmente no, ma avevo bisogno di
confrontarmi con una donna (anche se ingegnere quindi mezzo uomo) quindi tu sei
la prescelta. E' un periodo un po' così, per la verità è sempre un periodo un
po' così, stamattina poi ho una gran voglia di piangere, ma non ci riesco.
Finalmente ho concluso la dieta: ho perso 20 chili, ma ne è valsa la pena
adesso mi sento molto più bello... e spendo capitali in vestiti attillati... Mi
sono anche fatto un tatuaggio un paio di mesi fa' e tra un altro paio mi metterò
pure l'orecchino. Perché? Non lo so, forse un tentativo di darmi una spinta a
cambiare anche dentro come fuori. Sai, al corso di ballo ho conosciuto una
ragazza (per la verità ne ho conosciute diverse), mi piace molto, ma non credo
di interessarle e per di più devo reggere la concorrenza dello spietato
Provolone. E' la solita vecchia storia, ma tutte le volte finisce che ci
sto di merda e mi ci vuole del tempo a tirarmi su'. Mi piacerebbe riuscire a
gestire dei rapporti sani anche solo di amicizia, ma faccio molta fatica... è
un casino. E' da febbraio che non frequento più nessuno dei vecchi amici (ho
saputo solo ieri che Fisichetto è appena tornato a lavorare dopo un trapianto di
cornea, pensa un po'...): lo so' non è bello, ma riesco a sopravvivere a me
stesso in questo modo. Questo mese ci sono le feste dei pr ed il 23 è la mia
serata. Avevo mandato un sms a quelli in zona: la Supina mi aveva proposto di
invitare anche voi, ma mi sono inventato una scusa per non farlo: avevo paura
di rivedervi, avevo paura di sentirmi come mi sento ora...
Tu cosa mi racconti? Il nuovo lavoro lo inizi questo mese? La data delle nozze
l'avete decisa? Tua sorella? Bellezza? Intelligenza?
Stammi bene, buona giornata e buon lavoro,

Andrea

venerdì, dicembre 01, 2006

Oggi è giunta una mail dal Fisichetto: annunciava il suo ritorno al lavoro dopo il trapianto di cornea… Sapevo che si doveva operare, ma pensavo si trattasse di una cosa di poco conto, non certo di un trapianto… Nella mail ringraziava il buon Huge per l’essergli stato vicino come amico anche se ora è in California “a cazzeggiare per l’università” e il Fosco per un motivo imprecisato, ma penso affine. Esattamente dopo aver finito di leggere la mail, come un cortocircuito mentale, mi è suonata in testa la canzone di Ligabue che mandano ultimamente per radio:

cosa vuoi che sia
passa tutto quanto
solo un po' di tempo e ci riderai su
cosa vuoi che sia
ci sei solo dentro
pagati il tuo conto e pensaci tu

chi ama meno è meno fragile

tutti dicono così

Ho la netta sensazione di stare iniziando, in qualche modo, a cambiare anche dentro dopo essere cambiato fuori; se questo è un bene o un male chissà quando lo scoprirò…