venerdì, marzo 30, 2007

Sinceramente non so se ridere o se piangere… fatto sta che ieri mi hanno chiamato per partecipare al milionario… Ho accettato, ma ora ho il terrore di andare lì e fare una grama figura, di sprecare inutilmente dei giorni di ferie (massimo 3) anche se per fortuna non dei soldi perché ti rimborsano quasi tutte le spese… Il fatto è che abito in un paese piccolo: ovviamente non ne ho fatto parola con nessuno, ma se mi vedono alla tv che faccio brutta figura allora mi seppellisco… C’è poi il problema dell’aiuto da casa: ho provato a chiedere agli ex colleghi del laboratorio: il Maschiaccio mi ha dato la disponibilità, gli altri non so’, non hanno ancora risposto alla mail che ho mandato… in che macello mi sono ficcato…

giovedì, marzo 29, 2007

Ieri al corso di pittura ho iniziato un nuovo quadro… Z non è venuta, ha preso l’influenza… fortunatamente i nostri rapporti si stanno ristabilendo e stanno prendendo una piega tranquilla… Intanto al corso di ballo del giovedì ho aggiunto le ripetizioni del martedì assieme ai principianti (tra l’altro faccio anche una buona azione perché il corso è carente di uomini e ci sono tante ragazze con cui fare amicizia…). Stasera dopo il corso ho voglia di andare a bere qualcosa: chissà se troverò qualcuno da portarmi dietro (ma senza esagerare come la settimana scorsa…). Domenica sera infine Risiko con Fosco, Fisichetto, Sengio, Huge e l’Indiano…
Oggi mi sento proprio bene… vorrei fosse sempre così… per me e per tutti…

mercoledì, marzo 28, 2007

Come prevedevo dopo un paio uno/due giorni di stizza Z è tornata a farsi sentire per riallacciare i ponti… Per quanto mi dispiaccia però è meglio per entrambi se restiamo solo amici e non di più altrimenti tempo una settimana e ci ritroviamo di nuovo ai ferri corti… E’ una brava ragazza, e credo che abbia tanto da dare, ma affrontiamo la realtà: assieme non stiamo bene, quindi, per quel che mi riguarda, tornerò alla mia vita da lupo solitario sperando che mi venga concesso il trasferimento in India o di trovare una ghiotta occasione lavorativa…

martedì, marzo 27, 2007

Sto provando a ricordare, ma non ci riesco; ricordo solo il dopo, qualcosa del dopo, ma non il prima… Quella mattina probabilmente salutai mia madre come al solito anche se sapevo bene che ogni giorno poteva essere l’ultimo: il suo cancro era in fase terminale. Non ricordo chi mi avvisò, né a che ora successe, ne cosa pensai mentre andavo all’ospedale, ricordo solo quando arrivai e la trovai lì, piccola piccola su quel letto pallido, con la mascherina per l’ossigeno e gli occhi sbarrati ma spenti: mi dissero che aveva chiesto di me ed io nel mio solito ed incontrollabile egoismo non c’ero: ero all’università a seguire una lezione. Non mi perdonerò mai di non essere stato lì a tenerle compagnia nei sui ultimi momenti di lucidità… Tutto ciò che potei fare fu’ di restarle accanto finché il suo cuore non smise spontaneamente di battere senza che avesse ripreso conoscenza. L’unico altro ricordo di quella notte fu la disperazione di mio padre che da quel momento non sognò altro che di ricongiungersi a lei: cosa che gli fu concessa qualche mese dopo.
Mamma, babbo, mi mancate… vi voglio bene…

lunedì, marzo 26, 2007

Basta, questo ultimo fine settimana di inferno mi ha convinto a superare le mie remore residue: ho fatto molti miglioramenti nel corso degli ultimi mesi, ma ancora non bastano, faccio del mio meglio, ma ancora le crisi si fanno sentire. Credevo che Z potesse aiutarmi a avere più fiducia in me stesso, a stare meglio in sostanza. Invece quello che ha fatto è stato di minare quel po’ di stabilità che avevo faticosamente raggiunto, pretende che io sia bianco quando sono nero, che io sia giorno quando sono notte, che io sia estroverso, sempre gioviale, che la faccia divertire sempre, che la pensi sempre giorno e notte, non ammette che io possa avere delle difficoltà, si rifiuta anche solo di provare a comprendermi chiusa nella sua superiorità nei confronti del prossimo, sei suoi discorsi insensati, nella sua logica contorta. Non approva che io cerchi aiuto da uno psicologo e contemporaneamente mi accusa di succhiare ogni energia vitale quando il mio malessere mi porta a scoppiare in lacrime: ebbene, ho deciso di mandarla bellamente alle ortiche!! Non la sopporto più, che se ne trovi un altro! Posso capire che non voglia stare a sentire le mie lagne, ma solo perché lei con gli psicologi ci litiga giorno e notte non può impedirmi di chiedere loro aiuto se credo che possano darmelo… E d’altra parte se non vuole che io vada da uno psicologo poi non mi può imporre di tenermi tutto dentro: finirei per scoppiare ritornando agli atti di autolesionismo a cui sono riuscito a porre fine due anni fa’… Per stare con lei pretende un prezzo troppo alto che non voglio e non posso pagare e visto che si rifiuta di venirmi in contro che se ne torni pure al Pineta in mezzo ai papponi, alle prostitute, e a tutta quella fauna di cui spesso mi parla… e che poi non si venga a lamentare da me se si sente trattata male, usata e poi gettata via: c’è un limite a tutto, anche per un “uomo zerbino” che, in fin dei conti, ha anche lui una sua dignità…

venerdì, marzo 23, 2007

Ieri sera al corso di ballo abbiamo provato tutta la lezione la rueda; risultato: tanti calci negli stinchi, ma per fortuna nessun ferito grave… Dopo mi sono unito a X, Y, il Provolone e il suo amico per andare a bere qualcosa. D’ora in poi chiamerò il Provolone e il suo amico il Gatto e la Volpe (dove naturalmente il Provolone è la Volpe) perché sono sempre insieme, grandi compagnoni… Allora, dicevo sono andato con loro più la cugina di X e un paio di altre amiche a bere qualcosa in un locale abbastanza fighetto nelle vicinanze: che dire credo sia stata la prima volta in cui mi trovavo in una compagnia in cui c’erano più donne che uomini: decisamente una strana e bella sensazione… Ci siamo seduti al tavolo ed abbiamo ordinato da bere: alla fine della serata ci siamo fatti fuori 4 bottiglie di vino in 6 (le due amiche di X e Y non hanno praticamente toccato bicchiere) con ovvia mia leggera sbronza visto che ero a stomaco vuoto e reggo poco gli alcolici: sulla strada per tornare a casa ho toccato i 145 Km/h in una strada dove il limite è dei 70: non male vero?! Della serie combattiamo le stragi del sabato sera: facciamole il giovedì!! Che vergona…
Ad ogni modo, tralasciando questa bravata mi sono divertito: Y è davvero una ragazza di buon cuore, simpatica e alla mano, X è anche lei simpatica, ma, a dispetto di ciò che si dice delle donne, sembra un po’ più immatura rispetto alla sua età, ma forse ad ingannare è il suo aspetto ed i suoi modi da bambina. Poi ci sono il Gatto e la Volpe… La Volpe è il classico tipo intraprendente, un po’ spaccone, sempre spigliato nonché intortatore nato: insomma il classico maraglio. Tuttavia, preso a piccole dosi, può risultare piacevole e simpatico (specie quando si ostina lui a voler pagare il conto…), persino simpatico e divertente. Da ciò che ho visto, però dietro alla spacconeria c’è una persona molto determinata e che si impegna nelle cose che fa’ a cui piace divertirsi con bevute, discoteche… Il gatto invece sembra essere il suo contrario. Mentre la Volpe parla sempre e fa’ il birro, il Gatto è più passivo, parla e scherza anche lui ovviamente e piacciono anche a lui le discoteche, ma è più tranquillo, pacato, docile… sembra impossibile che due persone apparentemente diverse possano andare così d’accordo…

giovedì, marzo 22, 2007

Lunedì sera dopo il lavoro mi sono ho sostenuto un primo colloquio per un posto in una ditta che ha uno stabilimento nella mia provincia di residenza. Il posto non mi interessa un gran che, ho mandato il cv solo per curiosità. Ciò che mi colpito è stato il trattamento eccezionalmente servile con cui sono stato accolto: mi hanno persino offerto il caffè rivolgendosi a me come se fossi chissà quale straordinario elemento da assumere: praticamente un gran arruffianamento!! Devo dire però che mi ha fatto piacere… Mha… vedremo.
Martedì mattina invece ho sostenuto il colloquio tecnico nella ditta dove è impiegato il Super Imbecille: come prevedevo è andato tutto liscio come l’olio e la prossima settimana mi faranno sapere… Comunque non so’ neanche io che fare; dove sono ci sto bene (a parte che mi devo alzare alle 5 del mattino): vorrei solo poter fare esperienza all’estero, chiedo solo questo: è troppo??!
Ma ciò che volevo raccontarvi veramente è la seguente chicca…
Dunque, circa un mese fa’, spinto dalle insistenze di mia sorella e mio cognato ho chiamato il numero di ”Chi vuol essere milionario” ed ho lasciato i miei dati. La settimana scorsa con mia sorpresa mi hanno contattato per fare un casting che si è svolto martedì pomeriggio a Rimini in un hotel di lusso in centro. Non so’ di preciso quante persone abbiano visionato; nel mio gruppo c’erano 25 persone circa. Ci hanno fatto accomodare in un locale dell’hotel in cui ci hanno sottoposto un bel compitino scritto: mi sono sentito come a scuola! Il compito consisteva in un questionario di 36 domande tipo quelle del milionario comprendenti diverse categorie (geografia, storia, musica, sport, matematica, scienze, …) e a cui si doveva rispondere con una sola parola per iscritto. Le domande erano di difficoltà variabile e a ciascuna era associato un punteggio di cui non ci era dato sapere il valore. Tutti i compiti erano diversi e al termine non si poteva copiare le domande su un foglio (cosa che mi pare stupida perché chiunque se le può ricordare a memoria quelle che non sa’ e molte di quelle che sa’…). Ad ogni modo, chi realizza un punteggio minimo passa ad un mini colloquio di 5 – 10 minuti con gli autori.
Io ho passato lo scritto e all’orale mi sono ritrovato a parlare con una tipa e un tipo (un po’ gaio a dire il vero) con una terza signorina che mi inquadrava con una telecamera portatile. Nel colloquio mi hanno chiesto un po’ il motivo per cui ho chiamato, i miei interessi, cosa ci farei se vincessi pochi o tanti soldi il tutto inframmezzato con qualche battuta. Devo dire la verità che la tipa (abbastanza carina e con qualche chilo di troppo) sembrava molto gasata (non so’ se era così solo per me o, più probabilmente con tutti gli aspiranti milionari), mentre il tipo era decisamente più distaccato, al confine con l’annoiato: d'altra parte come dargli torto: vedrà ogni giorno chissà quanti matti che vogliono andare in tv…
Il fatto di aver superato il casting non è garanzia di partecipare alla trasmissione: se entro un anno non richiamano allora è necessario ritelefonare e sperare che il computer che seleziona casualmente i partecipanti ai casting sia di nuovo magnanimo… Vabbè dai, è comunque stata una cosa divertente…

mercoledì, marzo 21, 2007

Questa mattina mi alzo come al solito prima del gallo e appena aperta la porta vedo con mio gran sgomento e sorpresa che durante la nottata aveva nevicato e neppure poco: sulla macchina ci saranno stati una decina di centimetri di neve marzolina!! Che dire, le mie gomme non sono nuovissime e quindi ho faticato non poco ad uscire di casa; in paese invece, giù a valle, non era praticamente caduto un fiocco… Come inizio di primavera non c’è male vero?!

lunedì, marzo 19, 2007

Questa è una delle mie poesie preferite; visto che oggi non ho voglia di scrivere la metto tipo intervallo della rai…

Il gelsomino notturno

E s'aprono i fiori notturni,
nell'ora che penso a' miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni
le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi:
là sola una casa bisbiglia.
Sotto l'ali dormono i nidi,
come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici rossi si esala
l'odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala.
Nasce l'erba sopra le fosse.
Un'ape tardiva sussurra
Trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l'aia azzurra
va col suo pigolìo di stelle.
Per tutta la notte si esala
l'odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala;
brilla al primo piano; s'è spento...
E' l'alba: si chiudono i petali
un poco gualciti: si cova,
dentro l'urna molle e segreta,
non so che felicità nuova.

(Giovanni Pascoli, Canti di Castelvecchio, 1903)

venerdì, marzo 16, 2007

Lasciamo che il pensiero vaghi libero tra la malinconia, le speranze, le gioie, i dolori e le frustrazioni, magari riuscirà a districarsi e uscire da dolo da questo labirinto, magari deciderà che ci vuole restare e se interrogato ne parlerà a fatica e con quella disconnessione tipica dei sogni che rompono le regole e i formalismi per esprimersi con immagini, sensazioni e suoni. Capita così che si passi da un’attesa fremente, a un appuntamento pigro ad una passione forse mai nata e figlia solo di una solitudine che sempre di più vuole confermarsi tale allontanando ogni persona perché non riesce a star bene con nessuna forse per carattere, forse per colpa degli altri, forse per colpa di tutti ed allora vorrebbe dire “basta. Ora sto qui e aspetto un po’ perché mi voglio assestare e stare solo con me, che poi agli altri ci penseremo e se non lo capiscono pazienza; voglio il mio spazio solo mio senza nessuno, nel silenzio dei rumori del mondo, perché, io in fin dei conti, non provo niente per nessuno, contemplo solo l’universo…”

giovedì, marzo 15, 2007

Stamattina come al solito arrivato in stazione mi sono messo a leggere il giornale per poi avviarmi a prendere la corriera. Proprio mentre stavo uscendo scorgo una figura familiare così la seguo verso il distributore automatico di biglietti: non mi sbagliavo, era Intelligenza. L’ultima volta che l’ho vista è stato più di un anno fa, quando era ancora nubile, mi è sembrata leggermente ingrassata, ma forse era sol il cappotto che la rendeva “più voluminosa”… Gli occhi però, i suoi begli occhi lucenti sono rimasti gli stessi per fortuna… Non mi ha riconosciuto subito e anche dopo era tra “l’imbarazzo” di non sapere cosa dire dopo tanto tempo e il piacere di rivedere un vecchio amico. Era accompagnata dal marito in evidente crisi di sono: io ero già sveglio da un paio d’ore, per loro invece era come se fosse notte piena! Abbiamo scambiato poche battute poi è dovuta correre a prendere il treno. Sono rimasto un po’ lì col marito e farmi raccontare del nuovo lavoro: mi è sembrato molto soddisfatto; questo mi fa’ piacere, sono contento per lui: è stano, questa volta non provo invidia per la felicità altrui…

mercoledì, marzo 14, 2007

Questa mattina, del tutto inaspettato, mi è arrivato un sms da parte di Harry Potter, il mio ex collega ricercatore e mio caro amico che non vedo da gennaio. Mi dice che a partire dalla prossima settimana inizia a lavorare nella sede di una multinazionale francese nella città vicino al mio luogo di lavoro. Che dire: sono veramente molto felice per lui! Si tratta di un lavoro da programmatore, ma sono curioso di saperne di più e magari mando anche lì il cv: mi piacerebbe tornare a lavorare con lui, in passato mi ci sono trovato molto bene; senza contare che una multinazionale offre per definizione molte possibilità di lavorare anche all’estero… Ho deciso, mando il cv, anzi… a dire il vero sono andato sul sito e l’ho già fatto… non si sa’ mai… Stasera sento Potter per ulteriori dettagli. In quella ditta lavora, o lavorava (?), anche Bellezza: chissà come sta…
Altra buona notizia: ho ottenuto il secondo colloquio, quello tecnico, con la ditta che si trova vicino casa mia: ritengo questo fatto una grossa vittoria morale, una rivincita psicologica. Mi sento già appagato così e d’altra parte l’idea di lavorare spalla a spalla col Super Imbecille non mi esalta di certo: per ora lascio che la cosa prosegua giusto per “vedere di nascosto l’effetto che fa’” ; però sarebbe il colmo dei colmi se mi trombassero al colloquio tecnico: per la verità vorrebbe dire che la persona che viene preferita a me ha una maggiore esperienza in quel dato campo e su questo non è che possa rimproverarmi nulla: ho semplicemente un altro tipo di conoscenze e abilità che possono essere appetibili da altri tipi di imprese e punto…

martedì, marzo 13, 2007

Venerdì mattina ho avuto il famoso colloquio con le ditta che nel 2004 mi rifiutò per troppa introversione. Di nuovo mi trovai di fronte la stessa psicologa di allora e di nuovo mi mise sotto torchio. Con mia sorpresa realizzai che il primo incontro che ebbi con lei non andò male tanto per la mia scarsa esperienza con gli psicologi (era la prima volta che mi trovavo di fronte ad uno di questi temibili esseri), quanto perché ella è veramente, ma veramente bastarda!! Difatti, mentre le volte successive che mi sono confrontato con una sua collega non ho avuto particolari problemi, con lei si sono verificate di nuovo le stesse difficoltà della prima volta: domande incalzanti e affermazioni fatte a bruciapelo per testare le mie reazioni e il mio carattere. Sia ben chiaro, lei fa’ solo il suo lavoro, ma ciò non toglie che di tutte quelle che ho conosciuto si sia dimostrata la più “zelante”.
Ad ogni modo il copione è il solito, trito e ritrito: tutto ben vestito arrivo bel bello all’ora prestabilita; la signorina alla reception mi da’ una scheda da compilare con relativa liberatoria al trattamento dei dati personali (ossia alla facoltà di buttarli nel cestino al termine dei colloqui comunque vadano). La scheda tratta al solito di studi, composizione della famiglia, esperienze lavorative e hobbies. La parte su studi ed esperienze lavorative va’ liscia e tranquilla; le motivazioni al cambiamento di lavoro cioè avvicinamento a casa, voglia di fare esperienza in un campo un po’ più adiacente ai miei studi e possibilità di viaggiare sembra che la convincano anche se ,sul discorso di fare esperienza all’estero, aggiunge che l’ambizione va’ bene, ma bisogna anche avere i numeri altrimenti crea solo frustrazione: giusta, ma effettivamente frustrante questa affermazione!
Poi arriva la parte relativa agli hobbies e qui, memore dello scotto preso in passato menziono il solito calcetto (anche se sono anni che non tocco una palla), il risiko, i balli latini, la pittura, la cucina, il cinema e la discoteca. Quando arriva a questa voce mi chiede subito del Risiko; molto subdolamente mi dice: “in passato ci giocavo anche io, ma è un gioco che mi creava sempre delle tensioni perché si fanno delle alleanze che poi si rompono…” io annuisco e le dico che “però è divertente ed appassionante” = anche se ci sono delle tensioni in gruppo le so’ gestire ed andare avanti nel lavoro. Poi si sofferma sulla pittura che notoriamente è un passatempo solitario ed io prontamente le dico che ho tante signore compagne di corso con cui facciamo chiacchere (e che portano sempre dei dolci da’ mangiare) e poi uso la pittura per scaricarmi dalle dello stress della giornata facendo dipinti molto colorati… Una cosa che sembra l’abbia ben impressionata è stata il corso di balli latini che anche lei frequenta e sui cui siamo messi a parlare: durante la conversazione, giuro non so’ ancora come abbia fatto, è riuscita a farmi ammettere che tendo ad essere un tipo solitario che si chiude in se’ stesso, ma, ho poi rimediato, essendone conscio mi trovo delle attività che favoriscano la mia socialità e mi tengano il più possibile occupato ( che poi è la verità visti i miei interessi: spero che questo sforzo lo abbia valutato positivamente ).
Infine è passata a leggere la voce “Conosce qualcuno che lavora qui?” in cui avevo scritto il nome di un mio “allievo” (uno ragazzo del mio paese a cui ho dato ripetizioni quando faceva le superiori) e del Super Imbecille. Prontamente la tipa ha preso la palla al balzo ed ha affermato che il carattere di quest’ultimo è meraviglioso. Io mi sono trattenuto prima dal saltarle alla carotide e poi dal riderle in faccia (odio il carattere del Super Imbecille, ma so’ che è un problema dipendete anche, e forse soprattutto, dal mio di carattere) ed ho concordato con lei aggiungendo che io in confronto a lui sono la notte perché ci metto un po’ per legare con i colleghi, ma poi ci scherzo dalla mattina alla sera come qui dove lavoro ora. Spero abbia apprezzato e forse lo ha fatto visto che mi ha parlato di un possibile impiego come commerciale un un’altra azienda del gruppo: questo tipo di impieghi richiede di avere una grossa faccia di bronzo quindi, forse, l’ho convinta.
Al termine del colloquio mi ha detto che doveva vedere altre due persone e poi mi avrebbe fatto sapere per un eventuale colloquio tecnico. Mi ha congedato dicendomi che “sperava di rivedermi presto”…
Io sinceramente credo di aver fatto una figura decente, di certo molto meglio della prima volta che andai lì quindi mi sento già soddisfatto di me comunque la cosa vada…

lunedì, marzo 12, 2007

Nel fine settimana ho preferito non aggiornare il blog in segno di lutto: purtroppo non sono riuscito a salutare mio zio e, per giunta, per colpa di uno stupido equivoco, non sono nemmeno riuscito ad andare al suo funerale… Quanto prima dovrò almeno andare al cimitero a dire un preghiera per lui…
Era molto tempo che non lo andavo a trovare, ricordo con affetto come mi accoglieva quando mi vedeva: mi salutava con quel “Ciao Chicco!” che sentivo solo dalla sua bocca, come un lontano ricordo di infanzia che lui faceva in modo di mantenere vivo e che ora non sentirò più. Ogni volta mi chiedeva come stavo, come stavano mio fratello e le mie sorelle, cosa facevano le nipoti ed ogni volta le risposte che gli davo erano più o meno le stesse… Negli ultimi tempi si lamentava di fare fatica a muoversi e di non poter fare una passeggiata per godere del tepore delle belle giornate di sole; anche lui, come mio padre, ha risentito parecchio della perdita della moglie, ma, a differenza di mio padre, ha saputo, in qualche modo, andare avanti e vivere i suoi ultimi anni… Come era mio zio non ve lo so’ raccontare: ho cominciato a conoscerlo solo negli ultimi anni, quando crescendo ho avuto più coscienza della mia famiglia, una grande famiglia (mio zio ha avuto 7 figli), ma ancora in maniera troppo superficiale per poter raccontare di lui e di ciò che è stato: forse più adatto di me a descriverlo, se potesse parlare, sarebbe il mio naso; si, il mio nasone fotocopia del suo e di quello di mio padre che porta nel suo DNA un pezzo della nostra storia…

mercoledì, marzo 07, 2007

Mi ha appena chiamato mia sorella: nostro zio sta molto male, non si può neppure dire se arriva a stasera… D’altra parte è vecchio e stanco, ce lo aspettavamo… La casa di riposo dive vive è vicina al cimitero dove sono sepolti i miei genitori: ogni settimana vado a trovare i miei, ma raramente sono andato da lui: so’ che potrebbe essere troppo tardi per farlo, ma me ne pento: spero di poterlo salutare…

martedì, marzo 06, 2007

Anni fa’, tre o quattro, non ricordo bene, andai a fare un colloquio di lavoro in una ditta del circondario di dove abito che mi faceva molta gola. Fui scartato in favore del Super Imbecille a causa della mia introversione: me la legai al dito. Poco tempo fa’ l’Indiano mi ha detto che questa azienda sta cercando nuovo personale così ho mandato il cv, ma senza troppa convinzione devo dire… Questa mattina ho ricevuto una mail di invito per sostenere un colloquio: la psicologa che mi ha contattato è la stessa della scorsa volta, ma non si ricorda minimamente chi io sia e questo è positivo dato che forse non mi riconoscerà nemmeno quando mi vedrà visto come sono cambiato anche fisicamente da allora: stavolta devo giocare al meglio le mie carte, sapermi vendere e far valere l’esperienza che ho maturato: negli ultimi colloqui che ho fatto ci sono riuscito tranquillamente quindi ce la dovrei fare anche ora tanto più che conosco già chi ho davanti e che so’ cosa aspettarmi; un solo grido mi anima: VENDETTA, TREMENDA VENDETTA!!!!!!!!!!!!!!!!!!

lunedì, marzo 05, 2007

Per l’ennesima volta Z mi molla per poi, forse, riprendermi… Non lo so’ più come comportarmi: con lei ci potrei stare bene se solo non fosse così difficile di carattere, se solo non fosse così eccentrica se solo non fosse così esigente… Massì dai, che ha ragione: in fondo non ci sto bene con lei: mi ostino a starci solo perché non ho nessun altro, solo perché mi piace l’idea di avere qualcuno con cui scambiarsi qualche effusine e un po’ di sesso, ma in fondo lo so benissimo, che la mia misantropia mi porta a voler stare da solo e quindi così sia senza più ipocrisie senza più recite: se agli altri non vado bene almeno che riesca io ad accettarmi per quello che sono. Poi magari potrei prendermi un cane almeno lui mi vorrebbe bene senza pretendere da me niente… Mi sento terribilmente giù, non riesco a stare con gli altri, non riesco ad essere come gli altri mi vogliono, comincio a covare un rancore ed un profondo odio verso il resto dell’umanità…
Io mi arrendo, alzo bandiera bianca, fate ciò che volete, non mi interessa più…

venerdì, marzo 02, 2007

Ieri lavorando con una signora per la realizzazione di un prototipo ho scoperto che HP è odiato da diverse persone in reparto. D’altra parte non si può dire che lui faccia di tutto per farsi ben volere: il suo tendere a mettersi in cattedra, il suo doverti sempre correggere, il suo atteggiamento di superiorità rendono molto facile prenderlo in antipatia e ciò vale anche per il sottoscritto. A sua difesa c’è però da dire che per quanto brutto questo è il suo carattere e non una esplicita volontà di trattare male gli altri: in sostanza non lo fa’ apposta. Inoltre è un eccellente tecnico: scrupoloso, preciso, serio, affidabile e bravo: dal punto di vista strettamente tecnico con lui si lavora benissimo ve lo posso assicurare e per questo lo invidio perché credo gli consentirà di fare carriera molto più rapidamente di me (sempre che io la faccia carriera)…

giovedì, marzo 01, 2007

Ho una domanda da porvi: secondo voi va’ più forte un treno o è più buona la cioccolata? Secondo me la risposta è scontata: è più buona la cioccolata! Due domeniche fa’, di pomeriggio, sono andato a fare un giro in una cittadina vicino a dove abito. Passeggiando per la piazza ho notato una pasticceria che mi ha ispirato così sono entrato: da qui in poi la lettura è caldamente sconsigliata a chi soffre di diabete o a chi è a dieta: non mi assumo responsabilità per eventuali crisi glicemiche o svenimenti…
Bene, dicevo, sono entrato, mi sono seduto e mi sono fatto portare le seguente cose:

- piattone con distribuita sul bordo tanta frutta fresca sbucciata e tagliata a spicchi e con al centro un bel ciotolone di cioccolata calda fumante;

- tazza con panna montata a parte;


- secondo piattino con biscottini ripieni assortiti: alcuni con ripieno di marmellata di albicocche e nocciolina interna al centro, altri con ripieno di cioccolata bianca, altri con ripieno di cioccolata nera e granella di nocciole;

- forchetta e cucchiaio.

Con queste armi potenti, e dico armi potenti, ho iniziato una mia personalissima psicoterapia: piano piano, dolcemente dolcemente ho cominciato a infilzare la frutta (kiwi, pera, fragole, uva…) e tocciarla nella cioccolata vellutata per poi assaporarmela con infinito piacere; tra un frutto e l’altro prendevo qualche biscotto e, dopo avere intinto pure quello nella cioccolata (perché si sa’, l’unica cosa a cui pensano gli uomini è di tocciare il biscottino) me li assaporavo con ancor più piacere… E poi… e poi sì, mettiamoci anche la panna: direttamente sulla cioccolata o a parte sulla frutta o sui biscotti per fare arrivare il piacere del gusto a livelli orgasmici…
Finiti biscotti, frutta e panna, vai di cucchiaio per raschiare la ciotola di ogni goccia di cioccolato… Alla fine di quello che non stento a paragonare ad un amplesso dei più arditi mi sono sentito appagato, felice e sereno: a volte penso che la cioccolata sia la sola cosa per cui vale la pena vivere: non ti tradisce come può fare una donna (ma può farti ingrassare se esageri), è democratica: se la possono permettere tutti, non da’ assuefazione, non provoca il cancro, ti fa’ stare bene ed è legale. La cioccolata è un’altra di quelle cosa che mi fa’ sospettare che Dio esiste…