venerdì, dicembre 22, 2006

Ecco il secondo post inedito relativo a Z e a come l’ho trattata pochi giorni fa’ (il 20 dicembre 2006): lo so’, non ho scusanti…

Questo è un altro di quei posto che non pubblicherò, almeno nel presente, una di quelle cose su cui magari riderò su, ma solo tra del tempo, non so se tanto o poco…
Dunque, ieri sera al corso di pittura c’è stata una festicciola di Natale a seguito del qual sarei dovuto andare in disco per fare un po’ di esercizio con i balli latini. Giorni addietro avevo detto a Z se le andava di venire anche lei, poi non se ne è più parlato. Ieri me lo ha ricordato e le ho rinnovato l’invito. Subito dopo però sono stato colto da rimorso. Non riesco neanche io a spiegarmi la dinamica della cosa, ma in pratica trovavo imbarazzante che ci fosse anche lei, avevo paura che fosse gelosa delle mie altre compagne del corso, che finisse per restare in disparte e poi, non lo so’, volevo mantenere i miei ambiti di amicizie a compartimenti stagni. Tutta la sera sono stato silenzioso e un po’ in disparte un po’ perché dovevo evitare la tentazione di tutti quei dolci un po’ a meditare su questo strano rimorso. A un certo punto mi arriva un sms sa X che mi dice che si sarebbe trovata con Y per andare a prendere un caffè prima di andare in disco e mi chiedeva se volevo unirmi a loro. E’ stato allora che è successo una sorta di corto circuito nel mio cervello: la cosa migliore sarebbe stata contare fino a dieci e poi decidere a mente fredda ed invece no, con una rapidità da far impallidire il campione dei 100 metri sono andato da Z e mi sono inventato la scusa più improbabile di questo mondo: “scusa, ma mi ha chiamato un mio amico per vederci e fare due chiacchere. Ha avuto un esaurimento in passato e so’ che quando mi manda questi sms ha davvero bisogno di parlare”. Questo amico in realtà esiste, ma è d molto che non lo vedo. Lei ovviamente non ci ha creduto, ma ne ha preso atto tranquillamente. Esattamente 30 secondi dopo preso da un nuovo impellente rimorso sono tornato da lei e le ho detto cosa conteneva in realtà il sms che mi era arrivato. A quel punto lei mi ha preso in disparte e siamo andati a parlare in un'altra stanza. Lo so’ perfettamente che mi sono comportato da perfetto imbecille, che se proprio volevo scaricarla ieri sera dovevo inventarmela meglio la scusa o dirglielo direttamente (cosa mi migliore, ma che palesemente non sarei mai riuscito a fare) oppure forzare il mio stato d’animo e far finta di nulla ed essere contento che venisse anche lei, ma in quel momento il mio cervello lavorava per cortocircuiti: disagio per averla invitata, ricerca di una scusa al volo, rimorso per la balla raccontata.
Ovviamente si è arrabbiata molto, ma il suo discorso è stato talmente repentino e diretto che mi ha totalmente preso alla sprovvista e non so’ se riuscirò a ricostruirlo… In pratica mi ha chiesto perché mi ero comportato così; le ho risposto che temevo fosse gelosa e lei ha ribattuto che per lei non era un problema, che non sarebbe certo rimasta lì a fare il paletto mentre io parlavo con loro, che avrebbe interagito anche lei. Mi ha chiesto se lo avevo fatto perché volevo avere mia libertà (anche se neanche siamo una coppia vera e propria in realtà) e le ho risposto che in parte era anche per quello anche se giuro che non riuscivo ad articolare nemmeno un pensiero da quanto ero agitato ed intimorito. Poi la bordata che mi ha messo definitivamente k.o.: “Senti, vuoi scopare o no, che se aspetto che ti faccia avanti tu allora…” E qui apriti cielo: il mio sistema nervoso è completamente collassato e, come Windows si è riavviato lentamente caricando in memoria l’esperienza con la Bionda dopo la quale avevo deciso che prima di mettere in mezzo il sesso avrei voluto essere sicuro di provare qualcosa: in pratica le ho detto che si mi sarebbe piaciuto, ma prima volevo conoscerla bene per evitare delle sofferenze a me e a lei (ma mi sa’ tanto che le volevo evitare più a me…). A quel punto il discorso è scivolato sulla sofferenza e mi ha raccontato, sempre in tono aggressivo, che non mi dovevo fare dei problemi perché lei aveva già sofferto, era stata da analisti, li aveva mandati a quel paese ed aveva trovato un suo equilibrio e non sarei stato certo io a turbarlo: “possiamo anche solo fare una scopata di una sera e il giorno dopo ti ho già dimenticato, ma se non ti senti sicuro possiamo fare dopo le vacanze”. Giunti qui c’è stata un’altra svolta: sentito dei suoi trascorsi con gli analisti ho preso coraggio perché l’ho sentita più affine a me così le ho detto che anche io ho avuto e sto avendo le mie avventure con psichiatra e psicologa. Lei è rimasta incredula al che le ho mostrato le mie cicatrici sui polsi: non so dire cosa le sia successo: forse compassione, forse solidarietà, forse l’aver raggiunto la quadratura del cerchio avendo finalmente afferrato cosa si me non riusciva a decifrare, ma da lì in poi il tono si è fatto sempre diretto, ma più dolce: mi incitava a smetterla con gli psichiatri che non ti ascoltano e ti danno solo psicofarmaci, mi incitava ad avere più fiducia in me (ha pure messo in dubbio che facessi l’ingegnere, ma questo fortunatamente posso provarlo), e si è convinta del fatto che il mio problema derivasse dalla perdita dei miei genitori (non mi ha praticamente permesso di spiegarle esattamente come stavano le cose) e a tentato di farmi capire che sono cose che purtroppo capitano… Devo dire che il repentino cambiamento che c’è stato nel suo atteggiamento mi ha ancora una volta richiamo alla mente la Bionda e ciò significa che mi devo seriamente mettere nell’ottica di prendere su’ ciò che viene finché ce ne è che poi non si sa come andrà a finire… A quel punto le acque si sono rapidamente calmate fino a tornare lisce, ha accettato il mio il mio invito riparatore a venire a prendere il caffè e poi andare a ballare. Da quel momento in poi tutto è continuato come se nulla fosse e la serata è passata tranquillamente: abbiamo addirittura deciso di organizzarci qualcosa per il Natale però in cuor mio mi vergogno molto per come mi sono comportato e spero di poter fare qualcosa per rimediare…