mercoledì, febbraio 28, 2007

Pesante, molto pesante, mi sembra di rimanere sempre più indietro, per quanto faccia non riesco a stare meglio: gli altri allacciano relazioni, persino il Super Imbecille si è trovato una donna, sembra che riescano a progredire, mentre io mi sento sempre qui al palo. Il rapporto con Z, anche se non è ho fatto parola non si è mai interrotto, sta continuando, ma lei ha decisamente un carattere molto problematico, quanto e forse più del mio e allora si procede per alti e bassi, bassi che mi portano a questi livelli di tristezza e depressione: solo sotto le lenzuola andiamo un minimo d’accordo. Allora perché continuare questa storia? Non lo so’, veramente non lo so’, so’ solo che mi serve una svolta, qualcosa che mi cambi la vita, in amore, sul lavoro, o in qualsiasi altro stramaledetto ambito perché così non posso andare avanti. I pensieri di morte sono sempre gli stessi, sempre pressanti, ma so’ benissimo che difficilmente riuscirò a metterli in pratica ma d’altronde non mi abbandonano e io non so più cosa farci… Psicologo? Litio? Non lo so’, ma se una di queste soluzioni mi desse veramente sollievo allora mi andrebbe più che bene: solo vorrei smettere di soffrire…
Chissà come sta Roby? Mi spiace Raspa, avrei voluto tirarti un po’ su’ il morale, ma la mia sindrome pseudo-depressiva me lo impedisce: alterno serenità a profonda prostrazione da quando ero adolescente: cerco di curarmi come posso anche chiedendo aiuto quando proprio non ci riesco, ma per quanti sforzi faccia, per quanto riesca a migliorarmi non sembra mai abbastanza… Soffro, soffro parecchio e a volte mi sento veramente in trappola: l’unica cosa che riesco a fare è aspettare che mi passi per stare un poco meglio e sereno per qualche tempo finché il tutto non si ripete. Se almeno riuscissi a piangere avrei almeno un po’ di sollievo, una calo della pressione, ma non ci riesco e continuo a stare male…

martedì, febbraio 27, 2007

E così, ci siamo: questa mattina, mentre attraversavo una Bologna deserta (come al solito visto l’ora a cui arrivo) ho finalmente potuto godere del sole che sorge segno che la primavera sta arrivando… In realtà visto l’inverno atipico che c’è stato quest’anno non l’ho particolarmente attesa come accade di solito; ciò non toglie che vedere gli alberi in fiore, le giornate allungarsi e il cielo divenire più brillante siano tutte cose che scaldano l’anima: e poi i fiori, i profumi, le rondini che tornano, gli insetti che ripopolano l’aria, le lucciole soprattutto, tra maggio e giugno, sono uno spettacolo fantastico: sembra che il cielo e le sue stelle scendano fino a terra… Questo spettacolo meraviglioso della natura che si risveglia riesce a farmi sentire come meno dolorose tutte le brutture di questo mondo, riesce a rendermi la vita più sopportabile e mi fa’ sospettare che
forse, da qualche parte, un qualcosa di simile a Dio esista: ma sia chiaro, è solo un’ipotesi…

lunedì, febbraio 26, 2007

Sabato sera abbiamo organizzato una macchinata e ci siamo diretti verso la riviera per andare a trovare un nostro vecchio compagno di università: il buon Max. Eravamo io, alla guida, il Fosco, il Cugino, l’Indiano e Scotch. Appena arrivati a casa di Max siamo stati subito accolti dalle sue battute pungenti, ma tanto divertenti, che ci mancavano. Abbiamo cenato a casa sua a base delle deliziose piadine romagnole fatte da sua mamma accompagnate da affettati, salsicce, pomodorini in graticola, coca cola e i soliti rutti del Fosco ormai colonna sonora irrinunciabile di tutte le uscite di noi soli rudi, veri e, molto rozzi, “uomini”. Abbiamo passato lì tutta la sera ricordando i vecchi (mica tanto però) tempi dell’università, raccontandoci i nostri lavori, constatando che tutti siamo finiti in aziende dove di college giovani ed avvenenti non ce ne sono o almeno, se ci sono, i dirigenti le fanno entrare dopo il termine dell’orario di lavoro… Va’ da se’ poi che ci sono anche le eccezioni: dove lavora il Fosco ci sono molte più donne che uomini, ma lui non fa’ testo visto che il suo lavoro è incendiare i Power Renger… Poi c’è l’Indiano che cambia lavoro: forse stavolta ci siamo, un lavoro che gli piace e dove gli offrono una certa sicurezza: sono molto felice per lui! Il Cugino invece è un po’ sulle spine perché aspetta che gli dicano se gli rinnovano o meno il contratto. Scotch invece parla parla e parla e non si riesce a fermarlo, ma è divertente così… Si fa cenno alle donne nuove o vecchie esistenti o inesistenti e si scopre che il Super Imbecille ha messo su la morosa, ma si è ovviamente ben guardato dal dirlo ad anima viva: giustamente da stamattina scatta l’opera di sputtanamento che sarò ben fiero di portare avanti. Il Super Imbecille, in se’ non è un cattivo ragazzo, ma ha la straordinaria capacità di riuscire sistematicamente ad irritarmi: mi rompe le balle perché odio il mare e d’estate lo evito accuratamente compresi i suoi tanto amati happy hour mancare ai quali per lui è paragonabile ad un crimine contro l’umanità… Con lui è impossibile intavolare un discorso un minimo serio: per lui ogni giornata deve essere divertimento e sparare cavolate, non ammette che qualcuno possa essere depresso qualche volta: insomma ha un atteggiamento che non sopporto (o forse che invidio…). In ordine di tempo l’ultima cosa che ha combinato nei miei confronti è stato prendermi in giro perché per andare al lavoro mi devo alzare alle 5: ma vaffanculo va’, mica possono avere tutti il tuo culo che hai trovato lavoro vicino casa!! E’ per questi motivi che gli ho appioppato questo nomignolo poco simpatico; cerco comunque di evitarlo il più possibile e di fare ricorso ad una buona dose di ipocrisia quando lo vedo giusto per quieto vivere e perché no mi piace discutere (sarebbe una perdita di tempo); e poi, come detto, mi rendo conto è che il suo carattere quindi, se non uccido il mio collega HP che sa’ essere molto peggio quando ci si mette, posso risparmiare la vita anche al Super Imbecille che è comunque uno dei pochi che si ricorda del giorno del mio compleanno…

venerdì, febbraio 23, 2007

Ieri ho portato la mia bella 307 a fare il tagliando dei 60 mila chilometri per una spesa complessiva di 250 euro circa: devo dire la verità che temevo di spendere molto di più (mi è andata bene che le pastiglie dei freni non erano da sostituire…). Stamattina ho avuto la malaugurata idea di dirlo ai miei colleghi solo per fare due chiacchere durante il tragitto per andare al lavoro aggiungendo che a luglio avevo pensato di fare l’estensione di garanzia per una spesa di altri 600 euro: a questo punto è scoppiato un putiferio. Si perché dovete sapere che tra questi colleghi, dei quali nessuno lavora nel mio stesso ufficio, c’è il romagnolo come me, ma più alla vecchia maniera, più sanguigno poi ci sono un paio di bolognesi un po’ “tuttologi”; ebbene, uno di questi (l’altro era assente altrimenti chissà che bolgia) ha esordito dicendo che era contro queste cose, che il tagliando è una spesa inutile, che le macchine “non si devono rompere” (magari), che ti fregano solo dei soldi che per il cambio olio puoi andare da un benzinaio qualunque, che quando la macchina si sta per rompere lo senti a meno che tu sia uno stupido che di macchine non ne capisce un tubo… A questo punto è saltato su il romagnolo che invece la pensava in maniera diametralmente opposta è hanno preso a discutere per tutto il tragitto fino alla ditta. Io ho preferito mantenere un basso profilo e fare qualche appunto ogni tanto, ma cercando di non farmi coinvolgere: non mi piace litigare in generale, figurarsi di prima mattina, il venerdì poi non ne parliamo… Nel mio piccolo, forse per nazionalismo romagnolo, sono d’accordo con il mio conterraneo. Sarà veramente che sono un uno che di auto non ne capisce un tubo, ma con la mia vecchia auto sono rimasto a piedi per ben due volte senza che mi accorgessi che stava per rompersi e la seconda volta mi è accaduto alle 2 del mattino e mi sono dovuto fare 20 chilometri a piedi per tornare a casa! Vi assicuro che mi è bastato (anche se quella volta ho potuto fare delle belle foto dell’alba col telefonino) e quindi preferisco spendere qualche centinaio di euro in più ma avere un minimo di sicurezza in più; poi credo sia meglio prevenire che curare come dicono i dentisti, senza contare che abitando in un posto sperduto se mi si ferma la macchina sono finito: non posso fare come i bolognesi che si predono un autobus e se ne vanno in giro lo stesso: da me i mezzi pubblici non ci sono quindi è vitale che la mia Kitty funzioni a dovere. Tra l’altro il bolognese sosteneva che ora visto che le macchine sono più tecnologiche c’è molta meno manodopera da fargli, io d’altro canto, ricordo quello che mi diceva un mio professore: tutto quello che non c’è in un prodotto non si rompe! Tutta l’elettronica che ci mettono invece oggi giorno mi sa che la aumenta la probabilità che qualcosa si guasti… Per farla breve io sono pro-tagliando: preferisco spendere un po’ di più per avere la mia Kitty tutta bella controllata, quindi quest’anno molto probabilmente niente vacanze a favore della spesa per l’estensione di garanzia con buona pace del bolognese…

mercoledì, febbraio 21, 2007

Da un po’ di giorni a questa parte durante la pausa pranzo mi diletto a girellare per you tube alla ricerca di sigle e filmati dei cartoni animati di quando ero piccolo: sono sulla soglia dei 30, ma, se ne avessi il tempo, mi metterei volentieri a guardare i cartoni animati nel pomeriggio anche se, bisogna dirlo, i cartoni di una volta erano molto più belli: Mazzinga, Goldrake, Jeeg robot, Bia, Rensie, Yattaman, Hurricane Polymar, Kiashan, Devil man, Carletto il principe dei mostri, Nino il mio amico ninja e tanti tanti altri che sono stati i tormentoni e le colonne sonore della mia infanzia popolata, lo ammetto con rammarico, da un po’ troppa televisione…

martedì, febbraio 20, 2007

Ricordo quando ero studente e studiavo come un forsennato dalla mattina alla sera specialmente nei fine settimana: quanti venerdì e sabato sera ho passato sui libri a scrivere appunti, studiare la teoria e fare esercizi; quante notti passate a scrivere e sfogliare pagine e pagine con l’unica compagnia del televisore a cui mi abbandonavo, ogni tanto, nei momenti di stanchezza o della stufa accesa d’inverno quando la grande casa di campagna era avvolta da un rigido freddo (sì perché una volta d’inverno faceva freddo mica come ora che di notte a gennaio ti ritrovi 15 gradi abbondanti…). Quanti sforzi, quante rinunce, quante cose mi sono perso per dare sempre il meglio di cui ero capace… e tutto questo perché? Perché avevo dei sogni di gloria, delle aspirazioni di ambizione che si allontanano ogni giorno di più vedendo quanto la realtà si discosta da tutto quello per cui avevo lottato: forse è una cosa comune a molti, ma ciò non toglie che sia ugualmente desolante specie se non si riesce a fare a meno di confrontarsi con gli altri che sembra sempre stiano meglio di te anche se questo poi magari non è affatto vero. Per fortuna è carnevale: posso sempre dire che la vita mi ha fatto uno scherzo, passarci su e mangiarmi qualche buon tortellino con la nutella dentro ;p

lunedì, febbraio 19, 2007

Lo stomaco brontola, la bocca è guastata dalla sigaretta che ho fumato stamattina mentre la mente lo è dalla mail arrivata da A. che descrive come è bello e come è figo lavorare all Philips: gente ultra preparata e ultra intelligente di ogni parte del mondo, uno stabilimento-città con ogni tipo di servizio compresi i concerti di musica classica gratuiti per i dipendenti nella pausa pranzo e via discorrendo mentre la mia invidia mi divora... che volete che vi dica, sono sempre stato così, ma d’altra parte devo anche alla mia invidia se in passato sono riuscito a migliorarmi: chissà se saprà aiutarmi anche questa volta…

venerdì, febbraio 16, 2007

Pessimo aver dormito solo 4 ore la notte scorsa e ritrovarsi oggi con del gran lavoro da fare tutto d’improvviso… veramente pessimo… buon…a notte!!

giovedì, febbraio 15, 2007

Stasera c’è il corso di salsa: dopo la settimana scorsa però ho paura ad andarci. Non ricordo se l’ho raccontato, ma giovedì è stata una lezione nervosa con i maestri che si sono arrabbiati perché tiriamo via le figure ed io pure mi sono sentito a disagio quando le mie dame mi facevano notare che facevo male una figura o non andavo tempo: ma alla fine dei conti si trattava di critiche ed arrabbiature costruttive che servono a fare imparare i passi anche se mi fanno sentire incapace… D’altronde sono sempre stato negato per il ballo, posso solo fare del mio meglio anche se mi sembra grottesco che un’attività intrapresa per svagarsi e fare nuove amicizie poi diventi fonte di stress e frustrazione: mi sa’ che dovrò andare alle ripetizioni del martedì e più spesso alle serate latine… che “angoscia”…

mercoledì, febbraio 14, 2007

Avevo dimenticato quanto potesse essere “bello” mettersi a fare dei calcoli: allambiccarsi per riuscire a trovare, dimostrare, verificare un risultato, scrivere chilometri di parentesi, derivate, integrali, pensare alle scorciatoie per non perderci troppo tempo su’, per non diventare matti, barare a volte, approssimare, dedurre, perdersi nel classico bicchiere d’acqua pure: credo che sia comunque uno dei più antichi rompicapi, quello del calcolo, capace di sublimare ogni ansia e preoccupazione, di farti evadere, di divertirti perfino, se ne sai cogliere l’aspetto solleticante, ludico e direi quasi sensuale che ti porta con esso ad amoreggiare…

martedì, febbraio 13, 2007

Ieri sera al corso di pittura c’è stata una piccola festicciola: una delle signore che frequenta il corso è diventata nonna e ci ha deliziato con tanti bei manicaretti. Dunque, c’erano dei fantastici dolcetti al cocco di cui ho fatto letteralmente incetta, poi una torta al cacao farcita con marmellata, biscotti al burro, tagliatelle dolci, tartine salate con pancarrè e vari condimenti (verdure, salmone, peperoncino,…), pizzette e, dulcis in fundo una straordinaria torta a tre strati con mascarpone e scaglie di cioccolato!! Non c’è niente da fare l’unica cosa che riesce a lenire la mia depressione cronica sono i dolci: meglio degli anti depressivi, meglio degli anti psicotici, meglio dello psichiatra, meglio della psicologa, sono come una droga che, quando sto male, mi rende il vivere meno amaro e più sopportabile…
Alla fine della serata ho ricevuto un sms da Roby: sta attraversando un periodo molto brutto e ha deciso di farsi ricoverare per qualche mese. In bocca al lupo Roby! Torna presto più in forma che mai così finalmente potremo fare la nostra uscita!! Poi magari mi racconterai come ti sei trovata e, se me ne parlerai bene, la terrò in considerazione per i miei periodi bui anche se spero di poterne fare a meno…

lunedì, febbraio 12, 2007

Eccolo che si fa’ sentire di nuovo il mio male oscuro: mi si infiltra nella carne, nelle ossa, nella mente e mi impedisce ogni tipo di rapporto con gli altri, mi costringe a raggomitolarmi in me stesso, a distaccarmi dal mondo a rifugiarmi nei miei labirinti mentali o nelle storie raccontate dai film che vado a vedere al cinema… Non riesco a stare con gli altri, a mantenere rapporti di amicizia o di amore duraturi, dopo poco arrivo sempre a sentire il bisogno di distaccarmi e tornare a fare la mia vita solitaria: sono una specie di essere asociale e misantropo; volente o nolente è questa la mia natura, il problema è che non riesco a stare bene con me stesso né quando da solo né quando sono con gli altri. E’ uno stato che mi prende e mi dilania e che non so’ come alleviare, a parte passare tutto il tempo che posso dormendo per anestetizzarmi la mente… non so’ come poterne uscire e ci sono volte in cui la disperazione è insopportabile, tanto insopportabile da desiderare che tutto smetta all’istante un po’ come quando si spegne il televisore…

venerdì, febbraio 09, 2007

Questo è l’ultimo venerdì che il marito di Intelligenza lavora qui: a partire da San Valentino ci lascerà per una altra società piccola piccola che lavora per una grande grande… mi dispiace… domenica devo trovare il tempo di preparargli un dolce per salutarlo: è da un pezzo che non mi metto ai fornelli ed ho una ricetta nuova da provare… Sarà il mio dolce di arrivederci… o forse di addio…

giovedì, febbraio 08, 2007

Ieri sera, mentre ero in sala d’attesa aspettando il mio trenino, poco dopo essermi seduto un po’ stanco assieme ad altri viaggiatori si è riaffacciato alla mia mente un ricordo, non so’ come c’è entrato, chi l’abbia chiamato, fatto sta che si è fatto vivo dopo molto tempo che non lo vedevo. Non ricordo quando è successo, forse nel 2003 oppure nel 2004, una sera d’estate io e Bellezza decidemmo di abbandonarci a quella che poi definimmo “perversione alimentare”: andammo da Gianni e ci facemmo fare una vaschetta con ben un chilo di gelato scegliendo i gusti più pesanti tra quelli disponibili! Dopo prendemmo il tale pesante fardello e andammo a sederci su una panchina riparata da un albero in un cortile dietro una chiesa e li, completamente da soli, ci facemmo fuori tutto quel ben di dio con enorme soddisfazione delle papille gustative e un po’ meno della bilancia: un tripudio di cioccolate bianche e nere, creme, mandorle e nocciole intere, panna, stracciatella e tutto, ma proprio tutto ciò che un goloso potrebbe desiderare…
Il mio stomaco fu provato da una tale impresa, ma quella sera mi divertii tantissimo… com’è lontano quel tempo: nonostante io e Bellezza lavoriamo nella stessa città oramai per me è diventata solo un ricordo ed è in nome di quel ricordo che ho intenzione di farmi fuori un bel mezzo chilo di gelato tra qualche mese e nello stesso posto giusto per rinfrescare la memoria e gratificare di nuovo le papille gustative e questa volta pure la bilancia visto che da quella volta ho perso 20 chili ed ora, forse, sono un po’ troppo magro…

mercoledì, febbraio 07, 2007

Il mio capo mi aveva dato qualche giorno fa’ da studiare un oggettino messo a disposizione dalla moderna tecnologia per un suo eventuale impiego in un nostro nuovo prodotto: mezz’ora fa’ è passato di qui e l’ho fermato per dirgli che gli potevo raccontare qualche cosa; risultato: durante la mia spiegazione è risultato che ne sapeva molto più lui di me!!!!! Non ho parole, solo vergogna: due giorni passati a spulciare siti internet per niente… se non altro ho la consolazione che il mio capo è un buon capo che si merita il posto che ricopre al contrario del luogo comune che descrive i capi come incapaci… Se voglio far carriera devo darmi da fare…

martedì, febbraio 06, 2007

Quest’inverno è stato e si sta dimostrando anche ora insolitamente clemente, tuttavia anche quest’anno come quelli passati aspetto con impazienza l’arrivo della primavera: è la stagione che preferisco. E’ come se il risveglio della natura rigenerasse un po’ anche me come molti credo (a parte gli allergici!!); una cosa che adoro fare è sedermi fuori nella bella casa di campagna dove vivo e lasciare che i raggi del sole che picchia, ma senza ustionare, mi scorrano dentro riscaldandomi i muscoli, le ossa e i pensieri. L’ho fatto con insolito anticipo domenica scorsa: è come un elettroshock calmo e silente che attenua tutto il dolore che si è accumulato nel tempo, sbiadisce le preoccupazioni, come un anestetico che rende insensibile la mente a tutto ciò che non va’, la solleva, la alleggerisce, la spinge verso un viaggio al di sopra delle umane disperazioni: ogni attività senziente si rallenta e si rimane in una sorta di dormiveglia, di onirica sospensione in cui si è fermi e si guarda l’universo girare indisturbato mentre il tepore ti avvolge.

lunedì, febbraio 05, 2007

Questa mattina quando sono arrivato in stazione mi sono fermato a leggere la mia brava copia di Leggo bel bello come mio solito. A un tratto mi ferma un ragazzo nord africano che mostrandomi una scheda telefonica ed un taccuino su cui è scritto un numero di cellulare tenta di chiedermi a gesti come si usa: non parlava una parola di inglese, men che meno italiano: solo francese e un'altra lingua che all’orecchio di un occidentale poteva essere genericamente classificata come arabo o giù di lì. Lo accompagno al telefono più vicino, inserisco la scheda e gli compongo il numero. Il tipo mi lascia in custodia il taccuino ed io aspetto leggendo il giornale mentre lui parla con un suo amico dall’altra parte del filo. Ad un certo punto mi passa la cornetta: una voce straniera mi chiede, in italiano per fortuna, di aiutare i suoi amici (poco distante scoprirò poi che c’era un altro ragazzo che faceva la guardia ai loro bagagli) a prendere una corriera per andare in una cittadina poco discosta. Allora gli dico a gesti di seguirmi e me li porto in autostazione facendo attenzione che ci arrivassero vivi: mi è sembrato che non avessero ben chiaro il concetto di semaforo perché quando gli ho indicato che occorreva attraversare la strada mi hanno preso in parola e si sono apprestati a farlo nonostante le auto che sopraggiungevano non fossero d’accordo… Arrivati mi hanno dato i soldi per fare i biglietti per loro: vi dirò che mi sono sentito un po’ maggiordomo, ma d’altronde capisco che non essendo in grado di comunicare se non a gesti si faceva duro parlare con l’omino allo sportello. Fortunatamente c’era poca fila: ho fatto i biglietti, li ho portati alla fermata e ho tentato di fargli capire che dopo 10 minuti sarebbe passata la corriera che su cui dovevano salire. Prima di lasciarli gli ho scritto su un foglietto la fermata alla quale dovevano scendere: spero che siano arrivati a destinazione… Non potevo rimanere fino alla fine con loro perché alla stessa ora a cui sarebbe dovuta arrivare la loro corriera partiva anche la mia…

venerdì, febbraio 02, 2007

Ed eccolo, un altro venerdì è qui di fronte a me… Stasera cena soft con Z, più che altro un incontro diplomatico per firmare una sorta di armistizio: tra noi non ha funzionato, salviamo almeno l’amicizia: a lei a dire la verità non sembrava importare molto, ma a me sì: ci tengo a rimanere amico delle persone che ritengo mi abbiano arricchito dentro… e comunque in ogni caso ci si rivede al corso di pittura… Se non mi chiama entro stasera dovrò farlo io per sapere ora e luogo ammesso e non concesso che non abbia cambiato idea: sinceramente ho un po’ paura di ciò che potrebbe accadere stasera: non so’ se manderei giù un’altra scenata in pubblico… Spero si sia un po’ messa a posto: ha decisamente un carattere troppo instabile: perfino per una donna… perfino per una donna con le mestruazioni!!!! Torneò alla mia solitaria vita di sempre e forse è meglio così: almeno non avrò rimorsi quando me ne andrò all’estero, India o altro paese che sia…
Lunedì vi racconto come è andata: buon week end!!

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giovedì, febbraio 01, 2007

Ed ecco che il colpo si sta iniziando a far sentire: mi manca già, mi mancano i suoi sms, le sue telefonate, la sua presenza… in sostanza mi manca. Lo so che su alcuni punti non posso che darle ragione: voleva che ne fossi infatuato, cotto insomma, solo così, a suo dire, si poteva immaginare. Non voleva stare con me solo così, per starci, per non stare sola: lo aveva già fatto e non voleva ripetere la cosa ed aveva ragione. Non voleva affetto, quello lo si riserva agli animali domestici, voleva amore. Ed io? Io non lo so’, non volevo più avere a che fare con le donne visto che alla fine (a ragione) finivo sempre per starci male, poi quando lei mi ha dimostrato il suo interesse allora ci ho provato sperando le cosa potesse andare meglio ed usando la poca esperienza passata per tentare di costruire qualcosa, ma non è servito, non sono in grado: inizio a pensare che abbia ragione lei: la classica scintilla non è scattate quindi non ha senso portare avanti questa cosa, a lungo andare farebbe del male ad entrambi… Ma allora perché ci sto così male ora? Non ne sono infatuato, non ne sono innamorato, non è particolarmente bella nonostante ciò che dica di se’ stessa, ma allora perché mi manca? Forse perché dopo tanto tempo passato in completa solitudine, la compagnia di qualcuno, di una donna in special modo mi riscaldava e mi faceva sentire meno escluso dal mondo…
Lo so’, piangersi addosso non serve a niente, ma è l’unica cosa che mi riesce veramente bene quindi lasciatemelo fare: quando starò meglio tenterò di andare avanti in qualche modo come ho sempre fatto…

Credo che sia una cosa comune a molti blogger: a volte non si sa’ che scrivere, mentre altre volte, come questa, si potrebbero scrivere delle enciclopedie. Questo post lo scrivo a te come direttamente Roby, un po’ perché sento il bisogno di parlare con qualcuno, un po’ perché tu sei l’unica con cui possa farlo visto che conosci le mie vicissitudini degli ultimi mesi ed è da così tanto tempo che non vedo nessuna dei miei vecchi amici che ormai sono diventati dei semi-estranei. Ti prego di perdonarmi per questo perché so’ benissimo che tu hai tuoi problemi e parlarti dei miei non ti aiuta di certo, ma finché non riesco a fare due chiacchere con lo psichiatra (quando??) questo blog è il mio unico sfogo. Allora, cominciamo…
Ieri sera verso le 20 arriva come al solito Z alla scuola di pittura: appena entra noto che è scura in volto, il che preannuncia la tempesta che di li a poco si sarebbe scatenata… Le vado incontro sorridente per accoglierla, mi dice che aveva lasciato il cellulare nella mia auto (così mi spiego perché non si è fatta sentire per tutto il giorno) e che aveva litigato con la madre. Scendiamo nell’atrio a fumare per parlare ed inizia a raccontarmi del litigio per poi troncare quasi subito e dirmi che dovevamo parlare… E’ a questo punto che la realtà finisce e comincia quello che mi è sembrato un incubo. Avrei voluto avere lì in quel momento questa tastiera per trascrivere parola per parola il nostro dialogo o meglio la sua scenata. Non ci ha girato in torno e mi ha detto subito che si vedeva chiaramente che io non ero infatuato, non ero coinvolto, non pensavo a lei dalla mattina alla sera, l’avevo spenta con il mio comportamento, mi voleva sempre rampante, felice, che la facessi divertire, non voleva un uomo che piangesse, se piangevo voleva dire che NON soffrivo (??), era inutile far continuare questa storia, non voleva essere messa a confronto con le “altre mie puttane”… Tutte le volte che cercavo di replicare mi chiudeva la bocca ad urli e la cosa più umiliante è stata che la prima parte di questa tragedia greca si è svolta nell’altrio dove passava continuamente gente tra cui anche un che cercava di farsi cambiare degli spiccioli (ma dico, se vedi che due litigano almeno abbi il buon gusto di lasciarli in pace invece di andare a chiedere se ti possono cambiare 50 centesimi: glieli avrei volentieri fatti ingoiare in quel momento)… Solo in un secondo tempo ci siamo spostati in un cortile un po’ più appartato. La mole delle cose dette è così imponente che è difficile riuscire a fare un riassunto efficace, ma ci proverò lo stesso ad esporre le cose chiaramente.

- Mi ha accusato di non essere infatuato e questo l’ho ammesso candidamente, perché non riesco a mentire: sono stanco di cotte adolescenziali sulla soglia dei 30 anni, io voglio costruire qualcosa, ma gradualmente capire se posso veramente amare una persona, se ci posso stare insieme a lungo termine, in sostanza devo conoscerla bene e per questo mi occorre un po’ di tempo. Una settimana fa’ (nota bene, ho detto una settimana fa’) le dissi che cominciavo a sentire qualcosa dentro, che cominciavo a pensare a lei intensamente, che stavo iniziando ad innamorarmi. Lei, dopo una settimana (nota bene, ho detto dopo una settimana) mi dice che vuole una cosa coinvolgente, che non vuole che le voglia bene in questo modo, che non è un cane a cui ci si affeziona.

- Dopo avermi detto che non mi sentiva coinvolta, si è lamentata dei miei sms di buongiorno che le mandavo e che le impedivano di pensare a me intensamente… E dire che io glieli mandavo proprio per tentare di essere più coinvolto in questa storia: ho ottenuto il risultato opposto: grottesco vero? Il mio comportamento in sostanza l’aveva spenta.

- Mi voleva sempre spigliato, gioviale, che la facessi ridere, divertire, girare. Eppure lo aveva visto all’inizio di che carattere ero, io ho fatto del mio meglio per farla stare bene, abbiamo girato come dei cretini tra mostre, discoteche e ristoranti, secondo me ci siamo anche divertiti, ma evidentemente non abbastanza…

- Ha anche tirato fuori il fatto che io tendo facilmente al pianto: ma che diavolo ci posso fare!? Crocefiggetemi allora!! Io sono così, sensibile e/o piagnone, per me le lacrime sono un modo per sfogare il dolore. E poi mi viene a dire che se piango allora non soffro: non mi da’ una spiegazione di questa sua quanto meno bizzarra affermazione, me la impone come un assioma indimostrabile: a quel punto mi iniziavano veramente a saltare i nervi: il mio corpo cominciava a tremare per l’adrenalina in circolo e le mie emozioni mi stavano per esplodere in testa…

- Mi accusava di averla messa a confronto con le altre mie “puttane” ossia con le altre mie amiche/amanti passate di cui le ho parlato nei primi tempi che ci frequentavamo (per la cronaca anche tu Roby appartieni alla categoria): dovevo lasciarle nel mio passato non pensarci più… In piena contraddizione tirava continuamente fuori un suo ex con cui è stata 3 mesi e che sembra abbia lasciato un segno indelebile (un po’ come te con Mr Simpatia Roby): allora l’ho invitata a tornare da lui o da un altro che considerasse migliore invece di rimanere lì a trattarmi male, a dirmi che avevo dei problemi, a dirmi che lei è una bella ragazza a cui gli uomini fanno la corte a che lei respinge sempre: in sostanza era sull’orlo del delirio di onnipotenza!!

Ed è a questo punto che improvviso ed inaspettato è arrivato il silenzio: come uno di quei temporali estivi, improvvisi e violenti, che da un minuto all’altro terminano per lasciare di nuovo il posto al cielo sereno… e così mi racconta che oltre che aver litigato con la madre era andata dallo psicologo (… e poi sono io quello con i problemi vero?!…) che le ha detto che rischia il crollo psicologico di questo passo (chissà perché non ne dubito), e mi ha raccontato ancora di questo suo ex con cui si è lasciata ad agosto che forse, assieme al suo passato adolescenziale fatto di depressione la sta condizionando ancora adesso. Mi dice che è combattuta tra il non farmi soffrire e il non soffrire lei stessa portando avanti una storia priva di significato con me. A questo punto, come mi viene sempre spontaneo fare quando qualcuno mi parla dei suoi problemi vesto i panni dello psicologo della domenica e tento di consolarla e consigliarla secondo ciò che ritengo più sensato fare: se non se la sente di continuare la storia ok, ne ha il diritto. Certo, ci starò male, ma passerà: non è la prima volta che una donna mi abbandona, sopravviverò. Tento di convincerla a parlare di più con i suoi, a fare pace con sua madre, a confrontarsi di più con suo padre (benché dopo averlo conosciuto capisco non sia facile, ha un carattere duro e spigoloso e non ammette che a volte anche lui possa sbagliare). Noi due possiamo comunque rimanere buoni amici e uscire ancora qualche volta (cene, cinema, mostre…), possiamo ancora avere un “rapporto felice” e stare bene… Questo dialogo più pacato e intimista che ovviamente ho gradito molto di più lo abbiamo continuato poi in macchina. Alla fine mi ha proposto di uscire un'altra volta venerdì (domani) per andare a mangiare una pizza ed io ho accettato volentieri: fa’ piacere uscire con una buona amica poi chissà: come dice il Fosco la cosa può (nuovamente) approfondirsi o può restare una bella amicizia (anche se lei non sembrava interessata ad avere nuovi amici pur essendo sola ed avendo incontrato solo persone cattive al contrario di me…). Ci siamo crucciati entrambi perché passeremo l’ennesimo San Valentino da soli e ci siamo salutati… ritornando a casa mi sentivo relativamente tranquillo: l’adrenalina pompata nella prima parte della discussione e poi drenata nella seconda parte tranquilla aveva lasciato calma in me: arrivato mi sono pesato come al solito scoprendo che finalmente avevo recuperato il perso pre-natalizio così ne ho approfittato per farmi una delle mie abbuffate pseudo-bulimiche per non pensare troppo al fatto di aver perso un’altra morosa. Questa mattina ho replicato con una colazione con due cornetti alla nutella e un cappuccino: era una vita che volevo farlo!! Adesso sento in me la malinconia e il vuoto, ma sono contento di me: credo di avere poco da rimproverarmi: sento di essere stato leale, sincero e disponibile con lei e, magari, un giorno conoscerò un’altra ragazza che sarà quella giusta anche se ho poche speranze… come al solito… Intanto “ho fatto esperienza” come direbbe Simpatia…
Ora ti saluto Roby, grazie per avermi letto e scusa se sono stato lungo e noioso.