martedì, marzo 13, 2007

Venerdì mattina ho avuto il famoso colloquio con le ditta che nel 2004 mi rifiutò per troppa introversione. Di nuovo mi trovai di fronte la stessa psicologa di allora e di nuovo mi mise sotto torchio. Con mia sorpresa realizzai che il primo incontro che ebbi con lei non andò male tanto per la mia scarsa esperienza con gli psicologi (era la prima volta che mi trovavo di fronte ad uno di questi temibili esseri), quanto perché ella è veramente, ma veramente bastarda!! Difatti, mentre le volte successive che mi sono confrontato con una sua collega non ho avuto particolari problemi, con lei si sono verificate di nuovo le stesse difficoltà della prima volta: domande incalzanti e affermazioni fatte a bruciapelo per testare le mie reazioni e il mio carattere. Sia ben chiaro, lei fa’ solo il suo lavoro, ma ciò non toglie che di tutte quelle che ho conosciuto si sia dimostrata la più “zelante”.
Ad ogni modo il copione è il solito, trito e ritrito: tutto ben vestito arrivo bel bello all’ora prestabilita; la signorina alla reception mi da’ una scheda da compilare con relativa liberatoria al trattamento dei dati personali (ossia alla facoltà di buttarli nel cestino al termine dei colloqui comunque vadano). La scheda tratta al solito di studi, composizione della famiglia, esperienze lavorative e hobbies. La parte su studi ed esperienze lavorative va’ liscia e tranquilla; le motivazioni al cambiamento di lavoro cioè avvicinamento a casa, voglia di fare esperienza in un campo un po’ più adiacente ai miei studi e possibilità di viaggiare sembra che la convincano anche se ,sul discorso di fare esperienza all’estero, aggiunge che l’ambizione va’ bene, ma bisogna anche avere i numeri altrimenti crea solo frustrazione: giusta, ma effettivamente frustrante questa affermazione!
Poi arriva la parte relativa agli hobbies e qui, memore dello scotto preso in passato menziono il solito calcetto (anche se sono anni che non tocco una palla), il risiko, i balli latini, la pittura, la cucina, il cinema e la discoteca. Quando arriva a questa voce mi chiede subito del Risiko; molto subdolamente mi dice: “in passato ci giocavo anche io, ma è un gioco che mi creava sempre delle tensioni perché si fanno delle alleanze che poi si rompono…” io annuisco e le dico che “però è divertente ed appassionante” = anche se ci sono delle tensioni in gruppo le so’ gestire ed andare avanti nel lavoro. Poi si sofferma sulla pittura che notoriamente è un passatempo solitario ed io prontamente le dico che ho tante signore compagne di corso con cui facciamo chiacchere (e che portano sempre dei dolci da’ mangiare) e poi uso la pittura per scaricarmi dalle dello stress della giornata facendo dipinti molto colorati… Una cosa che sembra l’abbia ben impressionata è stata il corso di balli latini che anche lei frequenta e sui cui siamo messi a parlare: durante la conversazione, giuro non so’ ancora come abbia fatto, è riuscita a farmi ammettere che tendo ad essere un tipo solitario che si chiude in se’ stesso, ma, ho poi rimediato, essendone conscio mi trovo delle attività che favoriscano la mia socialità e mi tengano il più possibile occupato ( che poi è la verità visti i miei interessi: spero che questo sforzo lo abbia valutato positivamente ).
Infine è passata a leggere la voce “Conosce qualcuno che lavora qui?” in cui avevo scritto il nome di un mio “allievo” (uno ragazzo del mio paese a cui ho dato ripetizioni quando faceva le superiori) e del Super Imbecille. Prontamente la tipa ha preso la palla al balzo ed ha affermato che il carattere di quest’ultimo è meraviglioso. Io mi sono trattenuto prima dal saltarle alla carotide e poi dal riderle in faccia (odio il carattere del Super Imbecille, ma so’ che è un problema dipendete anche, e forse soprattutto, dal mio di carattere) ed ho concordato con lei aggiungendo che io in confronto a lui sono la notte perché ci metto un po’ per legare con i colleghi, ma poi ci scherzo dalla mattina alla sera come qui dove lavoro ora. Spero abbia apprezzato e forse lo ha fatto visto che mi ha parlato di un possibile impiego come commerciale un un’altra azienda del gruppo: questo tipo di impieghi richiede di avere una grossa faccia di bronzo quindi, forse, l’ho convinta.
Al termine del colloquio mi ha detto che doveva vedere altre due persone e poi mi avrebbe fatto sapere per un eventuale colloquio tecnico. Mi ha congedato dicendomi che “sperava di rivedermi presto”…
Io sinceramente credo di aver fatto una figura decente, di certo molto meglio della prima volta che andai lì quindi mi sento già soddisfatto di me comunque la cosa vada…