Sto provando a ricordare, ma non ci riesco; ricordo solo il dopo, qualcosa del dopo, ma non il prima… Quella mattina probabilmente salutai mia madre come al solito anche se sapevo bene che ogni giorno poteva essere l’ultimo: il suo cancro era in fase terminale. Non ricordo chi mi avvisò, né a che ora successe, ne cosa pensai mentre andavo all’ospedale, ricordo solo quando arrivai e la trovai lì, piccola piccola su quel letto pallido, con la mascherina per l’ossigeno e gli occhi sbarrati ma spenti: mi dissero che aveva chiesto di me ed io nel mio solito ed incontrollabile egoismo non c’ero: ero all’università a seguire una lezione. Non mi perdonerò mai di non essere stato lì a tenerle compagnia nei sui ultimi momenti di lucidità… Tutto ciò che potei fare fu’ di restarle accanto finché il suo cuore non smise spontaneamente di battere senza che avesse ripreso conoscenza. L’unico altro ricordo di quella notte fu la disperazione di mio padre che da quel momento non sognò altro che di ricongiungersi a lei: cosa che gli fu concessa qualche mese dopo.
Mamma, babbo, mi mancate… vi voglio bene…
1 Comments:
You write very well.
Posta un commento
<< Home