mercoledì, settembre 26, 2007

La sera del secondo giorno in fiera siamo andati a cenare in un bel ristorante chiccoso vicino alla stazione centrale. Decisamente un ottimo menù di pesce: questi commerciali si che sanno come godersi la vita… Mentre ci aviavamo ad aggreppiarci a spese altrui ho notato quanto siano avanti i tedeschi: hanno avuto la pensata di mettere degli altoparlanti dentro i tombini delle fogne dai quali emanava della musica jazz: si vede che i ratti teutonici adorano la musica…
Il terzo e ultimo giorno è stato analogo al precedente in quanto a scarpinata, con l’eccezione che mi ero imposto una missione… Dovete sapere che alla fiera c’erano infatti una marea di ditte che producevano bracci robotici. Una di esse ne aveva installato uno enorme alto più di 10 metri con fissati in cima due seggiolini: chi voleva poteva salire e farsi shekerare un po’… Da buono scoppiato quale sono ho atteso il momento in cui c’era meno fila e mi sono fiondato verso la piattaforma. Il mio compagno di sventura era uno studente tedesco delle superiori (o almeno così mi è sembrato). Arrivati in cima alla scalinata che portava ai seggiolini l’operatore ci fa togliere tutti gli oggetti che avrebbero potuto saltare via eccettuato, per fortuna dei presenti, le scarpe. Appena seduto e assicurato al seggiolino ho pensato che forse non era una grande idea andare a farsi sballottare per aria subito dopo colazione che avrebbe potuto tranquillamente riproporsi agli spettatori… Ma ormai era troppo tardi… Si parte! Il giro è durato pochi minuti e per evitare di vomitare a un certo punto ho dovuto chiudere gli occhi in modo da attenuare il disorientamento: questo ha salvato il mio stomaco, ma non le mie parti nobili; difatti sui seggiolini era posta una sorta di protuberanza che non so’ a cosa servisse proprio in corrispondenza del cavallo: sembrava essere stata messa lì per far piacere alle donne… ma molto meno agli uomini: ad ogni brusco cambio di direzione le mie povere palline ci sbattevano vigorosamente contro… Ho parlato in falsetto per il resto della giornata…
Alla sera, come a dare un colpo di grazia al mio stomaco, siamo andati a mangiare in un posto tipico tedesco fuori Hannover: Bavaria Alm. Tutti hanno preso stinco di porco con super birrone da un litro, io mi sono limitato a qualcosa di più leggero, o meglio leggero secondo i canoni tedeschi: bisteccone di maiale da mezzo chilo con contorno di cipolle e patate al forno oltre all’ovvio birrone da un litro di cui ho bevuto a mala pena due sorsi perché ero in agonia: la cameriera quando, a fine cena, ha visto che praticamente non avevo toccato la birra mi ha guardato con disprezzo…
Verso mezzanotte andiamo a nanna e… driiiin alle 3 suona la sveglia! Sì perché quel genio che ha prenotato i voli ci ha pure fissato il ritorno con un aereo che partiva alle 6:30 = check in alle 4:30… non avete idea di quanti accidenti gli ho mandato… Uno dei miei colleghi appena seduto in aereo, stremato, ha detto con un filo di voce: “mi sento come se mi avessero dato un fumo di botte…” direi che l’espressione rende bene…

Rieccomi quindi di nuovo qui in trincea…