martedì, settembre 25, 2007

Dopo il delirio della ritorno in albergo e della successiva, istantanea corsa di nuovo indietro verso il centro di Hannover siamo andati a cenare in un ristorante messicano, il Bolero… Essendo stato scelto dai commerciali non poteva che essere un posto ottimo dove cenare ed ho gustato pienamente le fajitas offerte dalla divisione marketing… Successivamente, dopo alcuni bicchierini di tequila sono riuscito a trascinare alcuni desperados, tra qui un paio di dirigenti in una discoteca alla moda chiamata Zazà. Era pieno che non si passava, faceva un caldo orrendo, ma era anche ricolmo di tante belle valchirie che per la ressa mi camminavano sui piedi con i loro tacchi a spillo non causandomi per poco una cancrena all’allucione sinistro… L’entrata costava appena 5 euri comprensivi di ben 5 consumazioni: decisamente un vero affare… Lo consiglio a chiunque si trovasse da quelle parti…
Il giorno dopo io e HP siamo andati in avanscoperta nei vari stand della fiera… Sarebbe però più giusto dire che abbiamo vagato come due anime perse in mezzo ad un marasma di infiniti padiglioni immensi in cui erano stipate le più disparate diavolerie… Una vera odissea: dopo aver camminato dalle 9 alle 18 i miei piedi sembravano due cotolette viennesi!! Ogni padiglione raccoglieva le ditte che si occupavano di un certo ambito di lavorazione: quelle che facevano punte per trapani, quelle che facevano macchine per lavorare parti meccaniche (tipo pistoni o alberi a camme), quelle che facevano sensori e così via… C’erano ditte di ogni parte del luogo, ma i tedeschi la facevano decisamente da padroni… Ogni stand era contraddistinto da più supergnoccolone tedesche che intomellavano i visitatori per spingerli tra le braccia dei venditori… e ci riuscivano benissimo: persino io, che notoriamente non mi faccio ammaliare da una bella donna, sono stato tentato di comprare una macchina per la lavorazione degli alberi motore delle petroliere, giusto perché mi rimaneva vuoto un posto sul caminetto di circa 20 metri di lunghezza per 15 di altezza… Queste signorine però dopo un po’ stufavano: erano tutte bionde, occhi blu profondi come il mare, gran bel fondo schiena, gambe lunghe, carnagione color avorio e seno medio tranne qualche eccezione… dopo le prime 156 non ci si faceva più caso… Alcune di esse però mi sono rimaste impresse; per esempio c’era la standista della ditta che vendeva mandrini che era vestita con sto bikini ricoperto di foglie di edera e che aveva una quarta abbondante di seno: chissà come mai ma aveva la fila della gente che voleva comprare mandrini lì davanti… Poi c’era la super biondona con calze a rete, minigonna inguinale e scarpe con punta da trapano che era svaccata su una moto da corsa… ma non ricordo cosa vendeva… forse ingranaggi…
Supergnocche a parte io e HP abbiamo anche svolto un lavoro utile; dovete sapere infatti che a quella fiera oltre alla mia ditta erano presenti anche le loro più acerrime concorrenti: la nostra missione era andare a sbirciare cosa aveva inventato di nuovo la concorrenza. Ho scoperto che questa è un usanza molto comune e tacitamente accettata alle fiere… evidentemente qualcuno non lo aveva detto al quella specie di panzer che mi è venuto in contro nello stend di un concorrente tedesco dicendomi molto gentilmente: “ti consiglio di andartene se non vuoi che ti cacci via a calci nel culo!” … Temendo per i miei denti e per le altre mie parti nobili ho ritenuto opportuno salutare l’amico delle SS: magari è più salutare se di quella ditta guardo il sito internet… Non ci crederete, ma alla fine della giornata sono stato contento di aver mantenuto il mio fondo schiena intonso pur avendo raccolto qualche notizia sulla concorrenza… La prossima volta però voglio l’indennità: oltre la trasferta voglio essere pagato un tanto per ogni calcio che mi prendo…