venerdì, settembre 08, 2006

Oggi magari salto la cronaca delle mie vacanze per tornare un attimo al presente (oppure faccio più post: dipende dalla voglia che ho…): domani si sposa Intelligenza. Vediamo se riesco a descrivere come mi sento.
Non è facile, non lo è mai riuscire a tradurre in parole le sensazioni che a volte sono così cariche da non poter essere imprigionate in una semplice frase, ma da essa traboccano per spandersi fino al bordo del foglio e poi ancora oltre esso permeano l’aria circostante e rientrano nella testa da cui sono uscite nel vano tentativo di liberare la mente da una pressione eccessiva… e tutto poi si ripete ciclicamente…
Ad ogni modo provate ad immaginare… Immaginate di essere contenti perché una persona che stimate molto, che ritenete molto intelligente (molto più di voi), che ritenete anche carina nelle sue imperfezioni quali i fianchi larghi, il naso non propriamente alla francese e le mani troppo piccole ed affusolate perfino per una donna, che ritenete corretta, disponibile, simpatica, discreta, comprensiva, per cui nutrite un profondo affetto domani si sposa.
Ha perso il padre pochi mesi fa e durante tutto il periodo della malattia ha sempre mostrato una forza interiore grande come un lottatore di sumo e una fede, forse piccola come un granello di sabbia, ma comunque grande hai vostri occhi, occhi che nelle stesse circostanze hanno preferito guardare da un'altra parte per non vedere la sofferenza, che hanno preferito far finta di niente e pensare ad altro e scappare per evitare di impazzire, che hanno rinnegato il solo poter concepire l’idea di fede.
E’ stata abbandonata dal suo precedente ragazzo perché al momento di andare convivere se l’è fatta sotto e ha cominciato a dubitare di ciò che provava: certo, è una cosa legittima, ma quale errore madornale ha commesso costui “buttando via” una persona del genere e, ne sono convinto, se lo ripete anche lui in certi giorni.
E’ una gran lavoratrice anche se molto probabilmente, per ciò che avete intuito voi, è sotto pagata e sfruttata, ma lavora, e duramente, per un sogno e questo scatena in voi, che troppi giorni siete incapaci di fare la minima cosa al lavoro, che, sempre più spesso, avete l’impressione che le vostre ambizioni siano diventate cenere, che vi sentite senza alcuna via d’uscita e, a volte diciamo pure, inutili, una sconfinata ammirazione.
Ha trovato un ragazzo, che, diciamolo, è brutto forte, ma che, chiunque lo conosca lo può confermare, ha un cuore grande come la cupola di San Pietro: a volte, quando ci si mette, sa essere davvero insopportabile, ma è buono, disponibile e affidabile e certamente sarà un ottimo marito.
Per una persona del genere e per il compagno che si è scelta non potete essere che felici che si sposino e augurargli ogni bene, ma, al contempo… al contempo è un casino: un casino perché il vostro affetto per lei neanche voi sapete come classificarlo perché, vuoi per la crisi di astinenza cronica di affetto, vuoi per chissà cos’altro tende ad essere morboso, troppo morboso: forse, anzi quasi certamente, è semplice invidia, ma iniziate a non sopportare l’idea che lei stia con un altro, non sopportate l’idea di vederli insieme, non sopportate l’idea che si sposino e alla fine l’unica cosa che riuscite a fare per non impazzire del tutto è sparire, trovare altro da fare, tentare di dimenticare anche a costo di condurre una vita solitaria, estremamente solitaria: andare in vacanza da soli appunto, uscire sempre da soli, andare al cinema, a bere, a mangiare da soli ed inghiottendo ogni volta gli sguardi pesanti e i commenti di compassione che certe volte per disgrazia vi capita di sentire: ma dopo tutto è il minore di due mali quindi così sia. La cosa peggiore è che la cosa si ripeterà ancora al prossimo matrimonio e chissà fino a quando: non so a chi rivolgermi per evitarmi tutto questo…
Ma, ad ogni modo, gli altri non sono responsabili dei miei mali, o almeno non volontariamente, quindi non mi resta che riuscire a distrarmi il più possibile per alleviare almeno in parte le mie sofferenze.
Tanti auguri N. e R., tanti auguri, vi auguro ogni bene, siate felici, sono certo che il vostro matrimonio sarà bellissimo anche se spero non mi giunga nemmeno una parola a riguardo per lo meno per riuscire a soffrire un po’ di meno…

Bene, ora che abbiamo terminato la fiera dell’autocommiserazione, stand up and go!!