Arriva la mattina di mercoledì 23, mi alzo, colazione e di nuovo un giro sulla riva del lago, ma questa volta molto più lungo per potermi godere la riva erbosa di fronte all’acqua anche se la giornata non è delle migliori. Dopo un’intera mattinata a percorrere la riva mi fermo a pranzare in un ristorante ungherese (forse l’unico nei dintorni) e mi gusto una deliziosa carpa su un letto di patatine fritte. Alla fine del pranzo il tipo, che parla solo qualche parola di italiano, ma non una di inglese, mi vorrebbe offrire il caffè, ma non ho avuto il coraggio di provarlo (e comunque il caffè non mi piace). Il resto della giornata si ripete uguale al giorno precedente: giro per le vie piene di bancarelle e negozi con breve deviazione verso il centro dove non c’è assolutamente nulla: tutto quanto è sulla costa. Degna di nota è solo una chiesetta luterana defilata opera del più famoso architetto ungherese e che ho trovato estremamente brutta dal di fuori (sul dentro non posso dire nulla perché era chiusa). Nelle intenzioni dell’autore la facciata in legno deve rappresentare il volto di un vecchio con le rughe ed un mantello (richiamato da tre punte sul tetto) a significare il biasimo per la mondanità di Siofok… Fate un po’ voi…
Nel tardo pomeriggio mi ritiro nei miei alloggi e dopo un riposino esco per un giretto serale: sulla mia strada incontro un paio di night club, ma sono deserti vuoi perché é ancora presto (sono le 22 circa), vuoi perché li è pieno di famiglie e non credo che le mogli teutoniche permettano ai loro mariti certi svaghi in loro presenza… Non ho neanche voglia di aspettare un po’ per andare in una delle discoteche citate dalla guida utilizzando il trasporto in pullman gratuito appositamente predisposto così opto per un gelato alla gelateria “Dolce Italia”: non era il miglior gelato che abbia mai mangiato, ma ho assaggiato decisamente di peggio. Dopo un altro po’ di giretto breve di nuovo a letto. Decisamente Siofok mi ha deluso: credevo di divertirmi di più, molto di più, ma cosa vuoi farci, non può andare sempre bene. Un po’ forse è dovuto al fatto che li dopo il 15 agosto tutto si svuota rapidamente, almeno mi è sembrato, un po’, a volte, risento della limitazione di essere solo…
Il giorno dopo, finita la colazione mi rimetto in marcia: devo tornare a Budapest per riconsegnare l’auto. Dovevo riportarla entro le 18, ma visto quanta fatica ci ho messo ad uscire dalla capitale, mi aspetto che sarà molto più difficile rientrarci per trovare una ben precisa via. Il viaggio di ritorno è piacevole e tranquillo a parte che per uscire da Siofok mi perdo come al solito e ci metto un po’ per ritrovare la strada…
Mi fermo poco prima di Budapest per fare il pieno di benzina e riparto. A dire il vero ero terrorizzato dal pensiero di perdermi benché fosse solo mezzogiorno (avevo quindi 6 ore di tempo per ritrovare il posto!); straordinariamente riesco subito ad individuare le indicazioni del ponte che dovevo prendere per arrivare e riesco pure a trovare il ponte stesso senza sbagliarmi!! Arrivo così dritto dritto nella la cui traversa mi porta all’ufficio della Europcar. Sfortunatamente dovrei girare a sinistra, ma non si può e quindi sono costretto a fare il giochetto di proseguire e girare a destra appena possibile, poi di nuovo a destra appena possibile per tornare indietro e riallinearmi alla traversa e finalmente di nuovo girare a destra per immettermi nella maledetta traversa un isolato più a destra del punto da cui era vietato immettersi. Mi infilo giù per la via e arrivo in prossimità della Deak Ter (ter = piazza) e vedo le indicazioni per l’ufficio: wow!! Sono vicino, ma qui inizia l’odissea. Anche stavolta dovrei girare a sinistra, ma non posso quindi tiro dritto e ripeto il giochino di prima per immettermi nella traversa agognata da un'altra direzione: e fin qui tutto ok. Il problema e che però poi no riesco più a ritrovare l’ufficio della Europecar!! Ricordo che è li vicino, ma non ricordo esattamente dove e non riesco a vederlo; per di più non posso intralciare il traffico così faccio vari passaggi in macchina girando in tondo, ma senza successo. Alla fine, semi disperato, mi accorgo che un tipo sta uscendo da un parcheggio così mi ci infilo io e scendo per cercarlo a piedi. Lo trovo quasi subito: in macchina non ci riuscivo perché si trova in una via chiusa al traffico!! Che idiota! Entro nell’ufficio per dire che volevo riconsegnare l’auto in anticipo (erano circa le 13 – 13:30): nessun problema, anche se di un piccolo rimborso per le ore che non uso manco a parlarne: kazzi miei oserei dire. Ad ogni modo mi indicano il parcheggio dove riportare l’auto lì vicino, torno alla macchina e la riporto sana e salva alla Europecar: nessun rimborso, ma almeno nessun danno all’auto quindi niente spese aggiuntive… Le ultime due volte precedenti in cui ho affittato un auto è stato in Messico e in Sicilia, ero con amici ed entrambe le volte l’auto ha subito dei danni (ma non guidavo io): quindi temevo che la sfiga continuasse a perseguitarmi, ma per fortuna mi sono sbagliato. Arrivo in hotel stanco per essermi trascinato la valigia per mezza città (non avevo voglia di prendere un mezzo pubblico e non sapevo quale prendere per andare al mio hotel e non avevo voglia di fare il minimo sforzo per scoprirlo), ma orgoglioso di me: avevo domato il traffico budapestino!!
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