Secondo giorno: è lunedì. Oggi devo andare a ritirare l’auto che ho noleggiato. Dovete sapere che io sono un pessimo automobilista: mi perdo sempre e nel traffico vado subito in panico! Se ho deciso di affittare un’auto è stato principalmente per affrontare questo mio problema in un città non troppo trafficata come appunto Budapest (stando a ciò che diceva la mia guida). Mi alzo presto, non faccio neanche colazione: devo essere sul posto per le 9:00, mi devo portare dietro la valigia e non ho voglia di prendere mezzi pubblici. Arrivo alla piazza, ma non vedo l’ufficio della Europecar e giro un buon quarto d’ora a vuoto prima di individuarlo defilato in un’isola pedonale rispetto alla strada principale in cui ero. Entro, mi prendono l’impronta della carta di credito, mi fanno firmare un po’ di scartoffie e mi danno l’auto. Durante il disbrigo delle pratiche mi ha molto irritato il fatto che in Italia mi avessero detto (e che fosse pure scritto nella documentazione che mi avevano dato) che la franchigia per danni all’auto fosse 200 euro, mentre in sede la franchigia è magicamente salita a 300 euro; mi è già capitato un’altra volta questo inconveniente, quando andai con 2 amici in Messico per la laurea: allora la franchigia passò da 500 a 1000 euro, la macchina subì dei danni e ce li fecero pagare tutti e mille salvo poi avere un rimborso di 500 perché l’aumento della franchigia non era chiaramente indicato nel contratto che firmammo in Messico. Ad ogni modo, visto che la franchigia non era ad ogni modo esorbitante non mi misi a discutere… L’auto era una Suzuki Swif: un vero catorcio finito! Era a benzina e non andava neanche a spingerla e per ci più era scomodissima! Almeno era nuova nuova, con un impianto radio decente e un’aria condizionata che la ricordo ancora per quanto era potente (e per come penalizzava le già misere prestazioni del motore…).
Ed ora il delirio! Gettarsi nel traffico di Budapest è stato una botta non indifferente sul momento: non conoscevo l’auto che per di più era a benzina, mentre io sono abituato al mio bel 307 HDI, e quindi dovevo stare attento a non farla spegnere; gli ungheresi hanno poi una guida aggressiva (o meglio sono io che a guidare sono esasperatamente lento), specialmente i tassisti. A Budapest c’è l’usanza di utilizzare le corsie preferenziali degli autobus come corsie di sorpasso: mi vedevo sfrecciare auto a destra a sinistra per sorpassarmi: decisamente non era una bella sensazione. In Ungheria ci sono semafori tipo formula 1 ossia dopo la nota sequenza verde, giallo, rosso si prosegue con giallo e poi verde: in pratica dopo un po’ che è acceso il rosso parte anche il giallo che significa che puoi cominciare a muoverti lentamente per poi partire veramente al verde. Ad ogni giallo dopo il rosso erano fior di sgassate e vere e proprie partenze repentine alla faccia del verde che ancora non era arrivato. La precedenza ai pedoni sulle strisce è puramente teorica: gli automobilisti cercano in ogni modo di dissuaderli dall’attraversare con sgassate o accelerando e se proprio il pedone vuole passare l’automobilista inchioda all’ultimo (a volte bestemmiando al povero pedone). I poveri cristi di automobilisti che danno la precedenza hai pedoni sono strombazzati e infamati e a volte capita che lo stesso accada a chi al semaforo non parte subito all’arancione dopo il rosso. In questo bel quadretto aggiungete che nonostante mappe e cartine varie io ho il senso dell’orientamento in auto di un bradipo morto e il gioco è fatto: ci ho messo ben 2 ore per uscire da Budapest: volevo prendere una ben precisa via: la strada statale 7 verso il lago Balaton, ma sistematicamente vedevo troppo tardi le indicazioni per arrivarci e ho dovuto fare 10 mila giri per ritrovare le suddette indicazioni andando molto spesso a puro caso per le vie!!
Alla fine, con l’aiuto di Santo Stefano, ci riesco: e vai!! Mi fermo in una stazione di servizio poco oltre per prendere dell’acqua e del bagnoschiuma e poi via in direzione Szekesfehervar (con alcuni accenti nel nome da qualche parte). La strada è tranquilla e ben percorribile con la compagnia della musica di radio Juventus…
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