martedì, settembre 12, 2006

… Ed eccomi come detto in fila di fronte al palazzo del parlamento a fare la fila per visitarlo in una giornata grigia e piovigginosa. Finalmente arriva anche il mio turno e, assieme ad altri mi avvio verso l’ingresso per i turisti dove ci aspetta la guida che parla italiano. Appena entrati ci viene fatto vedere un modellino del palazzo fatto di fiammiferi e ci viene un po’ raccontata la sua storia. Poi proseguiamo verso il grande atrio da lì saliamo un’ampia scalinata che ci porta ad ammirare le infinite colte a cuspide che si ripetono ossessivamente in tutte le direzioni, le colonne in marmo rosa e quelle in finto marmo, le statue e i decori… Da lì ci spostiamo verso la sala dove sono custoditi i gioielli della corona, simbolo della repubblica (curioso controsenso vero??). Si tratta di un ampia stanza rotonda con dodici colonne distribuite sulla circonferenza sopra le quali ci sono altrettante statue dei più grandi re d’Ungheria, ovviamente Santo Stefano in testa. Tra loro c’è anche la grande Maria Teresa d’Austria, unica donna incoronata re (e non regina) d’Ungheria. Al centro si trova una teca che contiene la corona, il globo con la croce apostolica di Santo Stefano, lo scettro e la spada. Purtroppo non ci si poteva avvicinare molto, non avevo gli occhiali e per di più non si poteva usare il flash per fare foto, così di quella corona ho un ricordo molto sfocato come di una specie di ciotola d’ottone rovesciata sulla quale riuscivo a intravedere a malapena la croce storta che la sovrastava: sono comunque felice di averla vista (anche se male) e di esserle stato vicino: mi è sembrato di essere vicino alla Storia con la “s” maiuscola! Dopo la corona attraversiamo una sala d’attesa e ancora archi, statue, colonne, decori, dipinti. Arriviamo infine nell’unica camera del parlamento. Il parlamento ungherese è composto infatti da una sola camera di 300 deputati circa: una cosa molto intima in pratica… Di questa sala ciò che più mi ha colpito è stata la spiegazione dell’ingegnoso sistema di aerazione. Il parlamento è stato costruito alla fine dell’800 dopo “il compromesso” siglato nel 1867 che tramutava l’Impero Austriaco nella duplice monarchia nota come Impero Austro-Ungarico; già allora però il palazzo era dotato di riscaldamento e aria condizionata autonomi!! Il riscaldamento avveniva tramite una caldaia a carbone posta al di fuori delle sue mura e collegata a delle grate poste nel pavimento tramite delle condutture. Le medesime grate erano però collegabili anche ad un’altra serie di condutture che portavano a delle ghiacciaie interrate che d’inverno venivano riempite con il ghiaccio che si forma sul Danubio per poterlo conservare diversi mesi. Quando faceva caldo queste ghiacciaie erano dunque collegate alle grate nella Camera; tuttavia, visto che l’aria fredda per sua natura tende a scendere anziché salire, per aspirarla si creava un effetto camino tramite altre grate poste sul soffitto e aperte al bisogno. Questo mirabile sistema è stato utilizzato fino al 1995: non male vero?? Dopo la visita alla Camera siamo usciti: breve, ma intenso è la definizione giusta!
A quel punto era ora di pranzo ed avevo fame, ma non trovavo un posto che mi andasse a genio, vuoi per il costo vuoi perché non facevano cucina ungherese (a Budapest ci sono ristoranti di ogni tipo tranne che ungheresi): alla fine mi sono rassegnato ed ho preso un gyros ad un chiosco.
Dopo pranzo ho ripreso la mia lunga marcia stile Mao e sono arrivato all’isola Margherita: una grande isola-parco in mezzo al Danubio. L’ho girata a piedi e mi ci è voluto tutto il pomeriggio tanto è grande! Come per il parco dietro la piazza degli eroi anche qui si alternavano boschi a prati, ma questa volta ancora più grandi!! Ogni tanto si trovava un chiosco con gente lì attorno a mangiare e poi ancora laghi artificiali e fontane, di cui una andava a tempo di musica. Dentro c’erano persino le rovine di un convento del 1200. Dopo il bellissimo giro torno indietro fin verso il mio albergo per vedere la zona del mercato coperto dove sarei andato l’indomani per comprare qualche souvenir come ogni buon turista che si rispetti…
Dopo essere tornato in albergo ed essermi riposato sono uscito a prendere una birra ed ho concluso la serata fumandomi un sigaretta di fronte la basilica di Santo Stefano.