lunedì, ottobre 01, 2007

Per una volta la mia eterna indecisione mi è stata utile: venerdì, quando sono uscito con X e Y sono venuto a sapere che in nonno di ICE è venuto a mancare e lei ha accusato molto il colpo… Se le avessi chiesto di uscire questa di certo avrebbe avuto una valida scusa per rifiutare a questo giro… Dispiaciuto per lei mi sono limitato a mandarle le mie condoglianze e cui a risposto ringraziandomi: aspetterò qualche giorno, magari il fine settimana per chiamarla e chiederle come sta… ma non era di questo che volevo parlare oggi…
Venerdì come vi dicevo sono uscito con X e Y con l’idea di fare una cena con la Volpe e poi, magari, una serata in disco. Purtroppo la cosa non è andata come speravo. Invece di essere una cosa “intima” si trattava di una cena che la Volpe aveva organizzato con dei suoi amici a cui eravamo stati invitati anche noi, ma questo particolare non mi era noto. La cena si è svolta nell’ambito di una festa paesana abbastanza carina e movimentata… ma lo stare al tavolo con tante persone sconosciute mi ha dato un po’ fastidio, senza contare che io, prevedendo di andare in disco, mi ero tutto infighettato ed ero decisamente troppo elegante rispetto alla media... o meglio lo eravamo io e X (mal comune mezzo gaudio…). Almeno abbiamo rivisto anche il Gatto che ha partecipato alla cena… ma non era di questo che volevo parlare oggi…
Quello di cui volevo parlare era invece una strana sensazione che ho provato il venerdì sera scorso.
Forse perché non conoscevamo gli amici del Gatto e della Volpe, fatto sta che io X e Y abbiamo fatto comunella tutta la sera tra noi parlando e spettegolando come delle comari di simpatie, antipatie, coppie possibili, intorti più o meno riusciti, lavoro e altre amenità tra uno Jagermeister, un amaro Montenegro e altri vari ammazza caffè… Con X si discuteva del fatto che Y e la Volpe potessero essere una coppia ideale, tanto erano diversi i loro caratteri; con Y si discuteva di quanto la Volpe stravedesse per X a causa del fatto che lei gli tenesse testa qualunque cosa dicesse o facesse; ancora con X si discuteva delle scarse capacità di intorto di quelli che ci provavano con Y più o meno ubriachi… Con tutte e due poi si discuteva assieme di queste cose prima dette a due a due… Abbiamo festeggiato con un brindisi il mio brevetto e abbiamo girellato sempre assieme vicini vicini… A un certo punto Y ha fatto una foto a me e X che, quando usciamo tra noi sembra sempre che siamo fidanzati (testuali parole sue) tanto le sto attaccato (considerazione mia). Anche in quella foto sembravamo fidanzati… X però non sembrava infastidita da questo: credo che sia dovuto al fatto che si fida di me ed io, dal canto mio, sapendo che è impegnata, la tratto niente più che come una buona amica… La prossima volta però bisogna che faccia la parte del moroso di Y perché altrimenti con lei ci provano tutte le volte… almeno finché il Geometra Azzurro non si decide a darsi una smossa…
Non lo so, ma quella sera mi è sembrato che, per certi versi, si stesse ricreando la situazione che ho vissuto con Bellezza, Intelligenza e Simpatia; in effetti per certi versi Y mi ricorda Intelligenza mentre X riunisce in se alcune delle caratteristiche di Simpatia e Bellezza… Mi capita così, come mi è capitato quel venerdì dopo essere tornato a casa ed essermi messo a letto, di sentire come uno strano dolore: un dolore che non fa’ male, ma che consuma, che ti respira dentro e ti trascina con se’… un dolore che origina da un affetto profondo che non è solo amicizia, ma che non è amore, che mi porta a voler passare tanto tempo con queste persone anche se i mille lavori di Y e la tesi di X non lo rendono possibile… un dolore che è come una dolce passione che ti porta a versare qualche lacrima quando, prima di addormentarti, pensi con nostalgia a quei due angeli che sono entrati per caso nella tua vita e di cui vorresti poter vedere più spesso i dolci sorrisi e gli occhi felici…