Mercoledì scorso mi ha chiamato una delle mie compagne del corso di ballo per chiedermi di fare da consulente scolastico: suo fratello è all’ultimo anno di liceo e deve scegliere a quale facoltà iscriversi… tra le altre sta valutando ingegneria… Povero ragazzo, neanche sa’ quello che lo aspetta in quella specie di girone dantesco che è ingegneria: una valanga di fisica e matematica, professori bastardi e poche, anzi pochissime ragazze ovviamente quasi tutte racchie tranne due che sicuramente saranno lesbiche… E il peggio sarà dopo quando si tratterà di entrare nel mondo del lavoro e della vita reale in generale dove sugli ingegneri girano più battute e barzellette che sui carabinieri… peccato che solo gli ingegneri stessi le capiscano!! … Dai, ovviamente sto scherzando (forse ;P) … ricordo quasi con tenerezza la prima volta che ho varcato la soglia della facoltà di ingegneria di Bologna: se non sbaglio è stato il 4 settembre del 1997 per il test di orientamento. Si trattava (e si tratta tutt’ora, da quel che so’) di un test di intelligenza il cui risultato doveva fungere da “consiglio” sull’opportunità o meno di iscriversi alla facoltà… Mi ricordo un’enorme ressa di persone provenienti da ogni posto d’Italia tranne che da Bologna, almeno a giudicare dagli accenti, che si accalca di fronte alla porta dell’edificio in tipico stile fascista (in effetti per avere il coraggio di entrare lì dentro bisogna proprio urlare “me ne frego!”). Ad un certo punto questa indistinta mandria di persone viene fatta transumare verso le varie aule secondo ordine alfabetico… per svolgere il famigerato test. Ricordo di essere passato per un corridoio buio e tempestoso per poi finire in aula 5.6 (o era la 5.7), che, per combinazione, sarebbe poi stata anche quella in cui avrei discusso la tesi cinque anni più tardi. A farci da sorvegliante c’era niente popò di meno che quello che sarebbe diventato l’attuale rettore della facoltà: Pier Ugo Calzolari… A suo tempo ho creduto che fosse un prof. di chimica perché all’atto di aprire le buste di nylon con i test ha borbottato qualcosa a proposito della resistenza dei polimeri… qualche anno più tardi mi avrebbe fatto una testa così col Casta Diva della Callas (sua cantante lirica preferita) come segnale di prova da applicare all’ingresso degli amplificatori… ma questa è un’altra storia. Ricordo che allora, con il vecchio ordinamento, le ragazze erano davvero pochissime, in massima parte racchie e quelle poche di passabili che c’erano… non so’ dirvi se erano lesbiche… Stasera non so’ proprio cosa racconterò al giovine… spero di potergli dare una mano… per decidere di andare a fare l’idraulico!!!!! :P
Cattivi Pensieri
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