venerdì, dicembre 21, 2007

Oggi è uno di quei giorni in cui ho molto da scrivere e al contempo non so come scriverlo, descriverlo, dirvelo perché comunque fa male, ma uno sfogo è necessario anche solo per sentire un opinione oggettiva e fuori dai miei pensieri…
Dunque, ieri sera c’è stata la cena della scuola di ballo… prima della cena io e la Dottoressa ci siamo visti… ci siamo sentiti per telefono tutta la settimana e, sinceramente, non vedevo l’ora di vederla… Siamo andati verso il ristorante con largo anticipo e siamo rimasti in macchina ad aspettare e parlare… io avrò molti difetti, ma con le parole ci so fare… per sua stessa ammissione l’ho stupita, l’ho colpita… i miei modi le sono rimasti impressi e un piccolo, piccolissimo pensierino di Natale è stata la ciliegina sulla torta che ci ha fatto abbandonare ad una serie di baci appassionati… siamo riusciti ad arrivare in ritardo nonostante fossimo parcheggiati davanti alla porta… La cena con lei al fianco è stata bellissima… poi, dopo, l’ho riaccompagnata al parcheggio e li altri baci, altri discorsi e, purtroppo nuove incertezze… i suoi precedenti morosi sono stati ragazzi diciamo come me, cioè non propriamente di polso, ed ora cercava qualcuno di più deciso, diciamo… nonostante questo finisce sempre con tipi romantici come il sottoscritto… le piaccio, ma non vuole correre il rischio di mettersi nuovamente con un tanto per fare un po’ perché l’ha già fatto (e in questo la capisco perché è capitato anche a me) e perché non vorrebbe ferirmi… D’altra parte si è da poco lasciata col moroso ed ora stava pensando a fare un po’ vita da single, non voleva legarsi… ma non ne è sicura… è confusa… non sa come comportarsi… fa del casino… come me del resto… pensava che avrebbe trascorso un Natale triste, ma ha incontrato me, però pensava anche che sarebbe uscita con le amiche… confusione… confusione… confusione… alla fine dopo tanti pensa e ripensa è giunta alla conclusione che preferisce non legarsi: possiamo uscire, ma non stiamo assieme… rispetto la sua decisione anche se il sapore dei suoi baci sulle labbra mi rende difficile trattenere le lacrime… ma orami sono abituato alla sfortuna in amore, tuttavia continuerò a combattere come quel soldato tedesco… E’ una storia che sa’ d’altri tempi, d’altre passioni e modi di vivere, ma è vera e nel mio essere uno scoppiato la tengo sempre a mente… Siamo quasi all’undicesima ora dell’undicesimo giorno dell’undicesimo mese del quarto anno di guerra, cioè sono quasi le 11 dell’11 novembre 1918: la Grande Guerra è finita, alle 11 in punto entrerà in vigore il cessate il fuoco su tutto il fronte occidentale. Un soldato inglese annota nell’ultima pagina del suo diario ciò che ha appena visto. Disteso nella sua trincea guarda col binocolo oltre i reticolati, il filo spinato, i crateri delle bombe, oltre la terra di nessuno artificialmente colorata dai residui di gas tossico… guarda e vede un intenso e fiero fuoco di mitragliatrice che spazza tutto il campo visivo. Dietro quella bocca di fuoco c’è un soldato tedesco: io lo immagino lì sdraiato dietro la sua arma, pallido, capelli folti, baffoni alla moda di fine ‘800 occhi stanchi e fisico smagrito da quattro anni di guerra in mezzo a bombe, granate, lanciafiamme, gas, in perenne debito di sonno, ma che continua a combattere per la sua patria per il suo imperatore che orami è già fuggito in Olanda. Vedo questo soldato col suo elmo col chiodo in cima che spara e spara e spara: sa che ormai tutto è perso, ma continua a sparare, perché non sono ancora le 11, perché la guerra non è ancora finita perché è un soldato tedesco. Butta l’occhio al suo orologio a cipolla: sono le 11. Istantaneamente il disto del soldato lascia il grilletto della mitragliatrice e tutto d’improvviso si ammutolisce. Il soldato tedesco prende fiato, disarma la mitragliatrice, poi con un ultimo sforzo si alza in piedi. Dall’altra parte il soldato inglese continua a guardarlo col binocolo facendo ben attenzione a no scoprirsi… non si sa mai… Il soldato tedesco con gli occhi ben alti solleva il braccio destro e fa’ il saluto militare per onorare il nemico vittorioso. Subito dopo si gira fiero e orgoglioso come è sempre stato e torna in Germania… ha fatto il suo dovere fino in fondo, ha combattuto fino all’ultimo secondo di guerra, nessuno può rimproverargli niente, né i suoi commilitoni, né il suo comandante, né il suo imperatore, né Dio, né se stesso… ha fatto del suo meglio, ha dato tutto se stesso fino in fondo… come lui io voglio sempre fare del mio meglio, dare tutto me stesso fino all’ultimo secondo anche nei miei amori delusi…
A tutti voi che mi leggete auguri di buone feste e felice anno nuovo, vi voglio bene e spero che il nuovo anno porti a tutti noi tante belle cose, a me personalmente basta solo una piccola goccia d’amore… A presto :)