Ieri, verso le 16:50 distrutto da una giornata di software (che ancora è ben lungi dal dare il minimo segno di vita) isso bandiera bianca e per far passare gli ultimi 10 minuti prima dell’uscita mi dedico alla cura quotidiana del tatuaggio massaggiandolo con la crema idratante. Ad un certo punto suona il telefono: è uno dei miei capi, quello più importante, che mi chiede di andare nel suo ufficio. Subodorando qualcosa ropongo in fretta la crema, spalmo i residui sulle dita sul palmo delle mani e vado. Dal capo trovo, con mio enorme stupore quello che potrebbe essere fantozzianamente definito come il “mega direttore galattico” in persona ovvero sia il direttore della ricerca e sviluppo (R&D per chi non lo sapesse). Devo dire che la cosa mi ha messo subito in grande agitazione, sempre con citazioni di fantozziana memoria: salivazione azzerata, palpitazioni, lingua felpata, mani 2 spugne e occhi pallati! Dopo questo panico iniziale cerco di calmarmi e mi siedo fingendo disinvoltura… Il direttore esordisce dicendomi che era stato informato dal mio capo che in più di un occasione ho manifestato il desiderio di andare a fare esperienza all’estero (nella mia mente un solo mantra si ripete: India, India, India…): io gli rispondo di si e lui con la faccia angelica paciosa ed indulgente uguale sputata a quella del mega direttore Arcangelo mi fa: “mi dica…” A questo punto improvviso un monologo in cui tento di esprimere tutta la mia voglia di fare di più, di migliorarmi, di allargare la mia mente di mettermi sempre alla prova e al contempo di nascondere il mio desiderio di guadagnare di più e il mio terrore di ammuffire in una scrivania di una cittadina di provincia. Lui annuisce continuamente con il suo viso angelico e con una mano davanti alla bocca a coprire un accenno di sorriso che non ho inteso se essere di approvazione o di derisione. Al termine del mio inno al resto del mondo lui, in sintesi, mi dice che essendo lì da poco più di un anno ho ancora poca esperienza di progettazione e se cambio mansione poi la nuova mansione segnerà la mia carriera per il futuro (India, India India)… Poi mi chiede di che attività mi piacerebbe occuparmi al che io rispondo con l’inno ai controlli automatici, al motion control e alle camme elettriche premettendo che ciò che faccio ora comunque non mi dispiace. Successivamente mi chiede se come sto con l’inglese e io gli dico che a parlare vado discretamente discretamente (anche se in realtà sufficientemente sarebbe più adatto) e ho una buona conoscenza dello scritto. Mi domanda allora se ho mai testato il mio inglese all’estero visto che ho voglia di mettermi alla prova ed io mestamente gli dico di no, e, per qualche assurdo motivo gli dico che sono solo stato in Ungheria da solo (per sottolineare che riesco ad arrangiarmi), ma lì l’inglese non lo parlano come gli dico infine e come lui conferma… A questo punto mi congeda dicendomi che si trattava solo di un colloquio preliminare e che la mia richiesta di viaggiare (e di fare automazione?) gli è giunta…
Il tutto è durato 5 o 6 minuti, ma è stato molto intenso: non so se sono riuscito a convincerlo, ma ce l’ho messa tutta considerando anche che sono stato colto di sorpresa… Sono comunque grato al mio capo per avermi segnalato e speriamo che qualcosa si muova… altrimenti continuo a cercare lavoro!!!!!
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