Sabato, come da previsione, è stata una giornata piena. Per cominciare la mattina sono finalmente andato a donare il sangue: con mio dispiacere dopo la donazione mi hanno detto che dovevo fare l’ECG e delle lastre per le quali dovrò prendere un permesso dal lavoro ed usare macchina: quindi perdita di gasolio e ferie (il ponte dei morti potrebbe essere a rischio). A parte questo tutto ok; appena finito sono andato direttamente a casa senza fare il programmato giro per le agenzie immobiliari: i prezzi che ho visto nei giorni precedenti mi avevano molto demoralizzato. Il pomeriggio parto per andare a fare il tatuaggio, avrei dovuto andare anche dallo psichiatra, ma alla fine le tempistiche del tatuaggio non collimavano con i suoi impegni quindi ho rimandato (tanto mese più o mese meno non mi cambia la vita visto la quantità di tempo che non lo vedo…)
Arrivo lì un po’ teso: lo so in fin dei conti è solo un tatuaggio, ma è pur sempre qualcosa che ti segna il corpo per tutta la vita quindi credo abbia una certa importanza. Il tipo non è di molte parole e mi chiede subito dove lo voglio fare e come lo voglio girato. Mi fa accomodare su uno sgabello con il braccio appoggiato su un lettino, mi posiziona come si trova meglio, e, dopo avermi rasato la parte interessata, mi applica un adesivo sui cui è impresso il disegno del tatuaggio che si trasferisce sulla mia pelle. A questo punto arma l’arnese con ago monouso e comincia. Prima con un tratto più leggero ripassa i contorni del tribale, poi una seconda passata per rendere i contorni più spessi ed infine l’ultimo giro per riempirlo dentro. Durante l’operazione il dolore non è stato eccessivo, ma consistente, molto consistente; tra una passata è l’altra trattava la zona con acqua e sapone e vaselina. Al termine della seduta, eccolo li, un tribale, che ricorda molto una lingua di fuoco, sull’avambraccio sinistro. E’ curioso vedere questa cosa stampata sulla tua pelle, sembra quasi che abbia una vita propria, come un animaletto, come una specie di ragno con tante e tante zampe che hai adottato e che ora ti segue buono e silenzioso ovunque guardandoti qualunque cosa tu faccia pensando chissà cosa tra se’… La crosta che si è formata fa’ quasi sembrare che stia crescendo nutrendosi un po’ del tuo sangue e un po’ delle tue esperienze… Il mio piccolo ragnetto… Ora per due settimane dovrò tenerlo lontano dall’acqua e fargli continui massaggi con una crema affinché raggiunga sano il suo stadio adulto.
Ieri sera partitone di Risiko! Era una vita che non ci giocavo e nonostante non abbia molta voglia di vedere certi figuri o di stare in gruppo, al risiko non so’ resistere… Come al solito il Super Imbecille a trovato il modo di irritarmi, ma finché devo sopportarlo una sola sera ogni tanto tempo non è tanto pesante…
Stasera blitz lampo alla scuola di pittura per una esplorazione e poi alla riunione dei pr: vedremo come andrà…
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