Ieri sera aperitivo con Intelligenza con ritrovo classico in piazza Maggiore… Io arrivo in anticipo… lei in ritardo: è Intelligenza, ma pur sempre donna e per di più in cinta quindi, nonostante abbia rischiato di diventare uno stoccafisso la perdono… Ci avviavo verso un posticino di cui mi aveva parlato Simpatia che si rivela essere molto accogliente e con un ottimo rapporto buffet/prezzo. Visto il suo stato interessante e i miei ancora recenti trascorsi di dama alcolica al whisky con il russo optiamo entrambi per un aperitivo analcolico alla frutta… mentre attendiamo l’allestimento del buffet la cameriera ci porta qualche stuzzichino: patatine e antipasti salati con affettati e verdura e qui ho la prima sorpresa: Intelligenza non può mangiare affettati e verdura di cui non è certa che sia stata lavata bene (cioè con Amuchina)… Ciò è dovuto al fatto che questi alimenti possono contenere un agente patogeno in grado di provocare in un feto una malattia dal nome talmente strampalato che sembra una delle armi di Mazzinga: la toxoplasmosi… mi sono sentito in colpa del fatto che lei fosse costretta a mangiare solo patatine in attesa del buffet mentre io potevo mangiare anche gli altri stuzzichini, ma d’altra parte non sono mai stato incinto in vita mia e questa cosa proprio mi mancava… per fortuna poco dopo è arrivato altro cibo e mi sono premurato di chiederle cosa doveva evitare di mangiare prima di riempirle il piatto…
L’ultima volta che sono uscito da solo con lei credo risalga ad un paio di anni fa (forse due e mezzo) prima ancora che si sposasse… da allora sono cambiate molte cose… mi sono accorto che la lontananza mi ha reso un po’ estraneo e a volte la conversazione ha languito… ma è stata comunque una serata piacevole: mi sono fatto raccontare un po’ che va’ il suo lavoro, quello del marito, le ricorrenti litigate perché lui vorrebbe praticamente chiuderla sotto una campana di vetro mentre lei si sente perfettamente in grado di fare una vita normale: l’ultima in ordine di tempo è avvenuta diciamo per causa mia perché il marito avrebbe voluto venirla a prendere in macchina al termina dell’aperitivo mentre lei ha insistito per prendere l’autobus come ha sempre fatto… non solo anche fare un minimo di attività fisica è un impresa: nonostante la ginecologa gli avesse dato il permesso di fare un po’ di nuoto in piscina ha dovuto praticamente implorare per riuscire a farsi ammettere: si è iscritta quando ancora la pancia non si vedeva e non voleva fare un corso per gestanti, ma un corso di nuoto normale: l’istruttore hanno storto il naso di fronte a questa richiesta, ma alla fine è riuscito ad inserirla in un corso con poca gente per limitare il rischio di prendere una botta da qualcuno durante la lezione…Mi ha anche raccontate che, a quanto sembra, in Italia è opinione comune che una donna incinta resti a casa dal lavoro fin dal primo giorno di gravidanza: tutti i corsi di preparazione al parto si svolgono nei giorni feriali ed in orario lavorativo: in tutta Bologna è riuscita ha trovare solo un corso che si svolge il sabato…
Preso da un rigurgito di istinto paterno ho provato a chiederle cosa a provato quando ha capito di essere in cinta: si è limitata a rispondermi con un laconico “è stato bello” poi a girato leggermente il capo ed ha accennato un sorriso… solo questa mattina ho vagamente intuito quanto si nascondesse dietro quel sorriso appena intravisto e la perdono per avermi dato una risposta così scarna: immagino che sia una cosa davvero indescrivibile, ma per favore, se qualche mamma mi legge, provi lo stesso a raccontarmela…
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