Domenica scorsa agli happy hour, tra una birra ed un mojito, tra una discussione sulle auto ed una sulle donne ho anche acculturato un po’ i miei compagni di bevute… Super e Fisichetto decisamente hanno un senso della moda molto limitato… anzi non ce l’hanno proprio visto che non gli piace il giallo che io ho deciso essere il colore che andrà di moda quest’anno… hanno anche idee alquanto bizzare sulle donne… per esempio Super odia le ragazze con i capelli ricci… ma la cosa che più mi ha sconvolto è che preferiscono le asiatiche alle est europee… ma dico… si potrà… a parte questi discorsi frivoli… sinceramente non mi ricordo come ci siamo arrivati, ma si sa che una birra di troppo può fare strani scherzi… comunque ad un certo punto è venuto fuori che il 10 giugno scorso si è celebrata la festa della Marina Militare Italiana… ma perché? Con mio grande sgomento e terrore non lo sapevano… adesso vi interrogo… voi lo sapete? Per i somari/e che non lo sanno adesso vi racconto questa piccola storia forse dimenticata dai più giovani…
Primavera 1918, viene nominato comandante supremo della Imperiale e Regia Marina Austro-Ungarica l’ammiraglio ungherese Miklós Horthy de Nagybánya. Egli, per ridare lustro all’immagine appannata della flotta decide di intraprendere una coraggiosa quanto spettacolare azione: forzare lo sbarramento del canale d’Otranto che da quattro anni aveva trasformato l’Adriatico in un lago in cui solo raramente qualche sottomarino tedesco o austriaco è riuscito ad entrare o uscire… l’attacco sarebbe stato portato da una squadra di torpediniere supportate da due corazzate della classe Viribus Unitis, la Thegetthoff e la nave ammiraglia, il giogliello della Kriegsmarine, la modernissima e poderosa corazzata Santo Stefano (SMS Szent István) ultimata poco dopo lo scoppio della guerra e mai utilizzata. L’ammiraglio Horthy per celebrare quella che pensava sarebbe stata una vittoria scontata aveva fatto imbarcare anche due cine operatori e il più famoso giornalista dell’Impero…
La notte del 9 giugno del 1918 la spedizione si avvia verso il sud dell’Adriatico per compiere la propria missione. Lungo la via la flotta viene avvistata da due MAS (Motoscafo Armato Silurante o Motoscafo Anti Sommergibile) capitanati da Luigi Rizzo che spararono i siluri contro i due bersagli maggiori, le corazzate appunto. I siluri contro la Tegetthoff colpirono il bersaglio, ma non esplosero sicchè la nave non riportò gravi danni, tutt’altra sorte tocco alla Santo Stefano che invece fu colpita ed affondata… A seguito del duro colpo il resto della flotta si ritirò nel porto austro-ungarico di Pola, mentre l’affondamento della nave ammiraglia fu filmato, per ironia della sorte, da quei cine operatori che invece avrebbero dovuto filmare la vittoria austriaca… Quello fu anche il primo caso della storia in cui venne filmato un affondamento… Quel giorno, il 10 giugno, è diventato la festa della marina italiana…
0 Comments:
Posta un commento
<< Home