venerdì, giugno 13, 2008

Il sabato pomeriggio spesso, anzi di solito vado al paesino, ancora più piccolo del mio, da cui proviene mia madre e dove sono sepolti i miei genitori… D’estate mi fermo lungo il viale alberato, mi siedo sul muretto di sasso che delimita la strada e fumo una sigaretta mentre guardo questo luogo rimasto al passato, questo posto dove se lascia 100 euro nella piazza principale alla mattina li ritrovi lì la sera, dove quando lascio la macchina la lascio aperta con le chiavi inserite, il portafoglio e il cellulare dentro… e quando ritorno trovo la macchina con le chiavi inserite e il portafoglio e il cellulare dentro… Qui l’unica lingua che si sente è il dialetto che ha già un’inflessione diversa da quello che si parla da me pur essendoci una distanza di appena 10 Km… E’ un posto addormentato dove i tanti vecchi e i pochi giovani girano con calma surreale per le strade quasi vuote… è un piccolo mondo antico arroccato nei suoi ritmi lenti, nel suo essere fuori, che vive, o meglio sopravvive, appartato dal resto dell’umanità, come se tutto il resto non esistesse, semplicemente lo ignora, fa finta di nulla e prosegue la sua pacifica esistenza finché i tanti vecchi non ci saranno più e i pochi giovani sono se ne saranno andati tutti via…