Forse lo avete notato dai miei ultimi post, ma quest’ultimo è decisamente un periodo di stanca, povero di stimoli, novità e accadimenti e questo mina seriamente la mia ispirazione e quindi la mia produzione scritta… però non so’ rinunciare a scrivere qualche riga ogni giorno anche solo per parlare del più e del meno… dunque in questi giorni al lavoro è un po’ un delirio perché ad aprile c’è una fiera a Stoccarda e i commerciali ci stanno col fiato sul collo perché finiamo in tempo i prototipi da presentare… spero almeno che in premio mi facciano andare in gita a Stoccarda pure a me… soprattutto perché la parte di circuito che ho progettato io e che funziona benissimo per qualche oscura scelta di questi falchi del marketing non verrà montata: ma allora che ho lavorato a fa’????
Sempre ad aprile il Gigante buono si sposa in Sicilia, a Palermo, per la precisione, ma ho declinato l’invito per due motivi: per prima cosa sorbirmi un matrimonio che tra una cosa e l’altra durerà più giorni io solo in mezzo ad una marea di coppie mi fa’ scendere la catena (anche se ieri ho superato San Valentino sorprendentemente bene rispetto ai miei standard) e secondariamente perché il mese dopo ho già in progetto il viaggio in Cechia e diventerebbe problematico affrontare le spese di viaggio e alloggio per entrambe le cose… quindi opto per la Cechia anche per motivi storico-politici-idealistici.
Tra l’altro sto pianificando l’itinerario e mi sto facendo un po’ di cultura sulle cose curiose da vedere… tra esse si distinguono i sotterranei di un palazzo. Non ricordo bene perché ho letto di sfuggita, ma più o meno la storia è questa: c’era una volta un convento, ad un certo punto c’è stata un’epidema di peste, sono morte un sacco di persone e ben 40 mila corpi sono stati sepolti nei sotterranei. Anni dopo il convento è stato abbandonato e abbattuto e al suo posto un tipo ci ha costruito un palazzo. Fatto sta che un giorno questo genio si è svegliato, ha chiamato un artigiano e gli ha detto: “Scolta, c’ho 40 mila scheletri in cantina, non è che magari ci puoi fare qualcosa con sto’ materiale umano??”. L’artigiano è venuto e con le ossa di questi poveretti ci ha decorato i soffitti e le pareti dei sotterranei, addirittura ha costruito un lampadario usando tutte e sole le ossa di un singolo scheletro (… che storia, potrei farmi anche io una abajiure con le ossa di quello stronzo del gatto del vicino…)… Sono decisamente curioso di vedere questa bizzarra opera… chissà che figata di feste di Halloween che ci facevano lì…
Stasera forse si va’ al Piteco con X, Y, delle loro amiche, la Volpe e Sporta… vedremo se riusciamo ad organizzarci… Buon week end!!
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