lunedì, luglio 16, 2007

Se fino a poco tempo fa’ potevo avere dei dubbi a riguardo ora credo proprio di esserne sicuro: io sono malato. Non so’ di cosa soffro, lo psichiatra non ha mai saputo darmi una risposta precisa in merito, ma ho decisamente qualcosa che non va’. Non so a cosa è dovuto: è un qualcosa di genetico? E’ dovuto all’ambiente in cui ho vissuto? Non lo so’. So solo che ho preso atto di condurre una vita che poco ha a che fare con ciò che comunemente si intende con “normalità”. Sono ancora profondamente scosso dall’ultimo fine settimana, ma tentiamo voglio tentare di analizzare la cosa in maniera oggettiva.
Dunque, sono circa due anni che i miei fine settimana si compongono di cinema al venerdì e al sabato a cui fa’ seguito al massimo una bevuta dopo il film, sempre da solo. Certo ho molti amici e amiche che considero tutti delle brave persone su cui so’ di poter contare nel caso cercassi il loro aiuto. Me ne sono allontanato, mi sono autoescluso. Perché? Paradossalmente per paura di rimanere solo: la maggior parte di loro è fidanzata, c’è chi si è sposato, chi è in procinto di farlo, chi ha dei figli: insomma come è giusto e naturale si stanno costruendo una famiglia e una vita. E’ stata la paura di perderli a portarmi lontano da loro; ho pensato: “Se mi abituo da subito a stare senza di loro sentirò di meno la loro mancanza”. Certo ci si può sempre vedere, ma sapete, non sarà più la stessa cosa: principalmente come giusto usciranno con i/le consorti e reggere il moccolo non è che sia molto bello. Magari si potrebbe fare una uscita ogni tanto tra di noi che in effetti a volte mi concedo: in quel caso mi diverto sempre, ma poi tutto torna come prima se non peggio. Mi sono allontanato per non vedere più Bellezza, Intelligenza, Simpatia perché provavo qualcosa per loro, forse qualcosa di non normale, ne ero geloso, avrei voluto averle tutte per me e mal sopportavo la presenza dei loro fidanzati che pure sono paradossalmente persone che conosco e che stimo. Mi sono allontanato per tentare di azzerare la mia vita per tentare di fare nuove conoscenze: in parte ci sono riuscito: il Gatto, la Volpe, X, Y con cui ogni tanto si esce a far baldoria per una serata spensierata tra musica e alcol (a volte tanto e a volte poco) dopo la quale sto quasi sempre peggio di prima. E poi c’è stata Z, Z che ha cominciato a corteggiarmi, di cui ho accettato erroneamente le avances per dimenticare la sbandata che avevo per X. Z con cui mi sono messo assieme e con la quale le cose non sono mai andate bene. Problemi ne ho io e problemi ne ha lei: un passato con una sorta di esaurimento nervoso, da quello che ho capito dai suoi discorsi, un passato con un po’ di droga anche, un passato con cattive frequentazioni. Ed ecco allora i litigi, le incomprensioni, il suo essere aggressiva… C’erano volte, quando stavo bene io e quando lei era tranquilla in cui con lei mi divertivo e stavo bene, ma c’erano anche altri momenti, momenti brutti in cui lei era l’ultima persona con cui volevo stare, momenti in cui volevo essere ancora solo. I suoi discorsi, che spesso non riesco a seguire forse perché sono intricati e incomprensibili come i miei pensieri, forse perché le mie capacità di comprensione sono limitate. Non l’ho mai amata, ho provato solo affetto per lei e una blanda attrazione sessuale: mi accorgevo che però lei si stava innamorando e allora basta, finiamola qui. Per diverso tempo ha continuato a tempestarmi di chiamate, messaggi a voler avere rapporti … poi, poi si è rassegnata, sembrava che si fosse messa assieme ad un'altra persona che conoscevo per essere un bravo ragazzo, ma così non è stato e allora ha ripreso la sua vita normale. I suoi genitori hanno dei negozi tra cui anche un a Milano Marittima: nel fine settimana è lei che lo tiene aperto. Sono alcuni anni che lo fa’. E’ entrata a far parte di quel mondo di ricchi, veri o finti, ed ogni venerdì è al Pineta. Sono contento che abbia degli amici, che si diverta, io ci sono stato un paio di volte in quella discoteca: è bella, ma nulla di speciale o diverso tra tante, solo la sua fama la rende qualcosa di “esclusivo”… Adesso a meno che non la cerchi io non si fa’ più ne vedere ne’ sentire: siamo passati da un estremo all’altro, forse perché in lei suscito ancora qualcosa e vuole evitarlo… Sabato l’ho chiamata per fare due chiacchere, mi ha raccontato che la sera prima si è appartata nelle cucine del Pineta con uno che le piaceva che ha dato 50 euro a un tipo perché li lasciasse soli per poter così fare sesso indisturbati. Si potrebbe dire che è una t***a, ma sarebbe solo un commento maschilista: un qualunque ragazzo che facesse lo stesso riceverebbe solo attestazioni di stima… Come ogni persona adulta ha delle pulsioni sessuali che cerca di soddisfare con un partner che le piaccia, però sentire quel racconto mi ha fatto incredibilmente male, male come mai crederei di stare. L’ho lasciata io perché non l’amavo perché l’attrazione fisica per lei era durata poco, perché non mi piaceva in sostanza, ma mi fa’ male dalla sua bocca che si apparta con uno per fare sesso, mi fa’ male che la settimana prima si era scambia effusioni con un altro ancora, mi fa’ male , mi fa’ male, mi fa’ male… Perché? Perché vorrei fare una cosa del genere anche io e no ci riesco (vuoi perché non ho un fisico prestante, vuoi perché non ho i soldi ha compensare la mancanza di fisico, vuoi perché non è nella mia indole?). Perché soffro a vederla concedersi a questo o a quello e dopo averla usata e, a volte trattata male, la lasciano lì per la volta dopo? Ma magari questo per lei è normale e, ripeto, piacerebbe farlo anche a me? Perché ne sono tuttavia geloso e la vorrei solo per me? Perché sento di essere escluso da quel mondo di ricchi? Perché è una cosa così diversa da quello che vedo quotidianamente intorno a me: famiglie, figli, amori “puliti”? E’ da due giorni che tento di darmi una risposta, una risposta che spieghi perché sto così male, per quale assurda ragione io sto così male: è un dolore che non controllo, che viene e fa’ ciò che vuole, che mi prende e mi strapazza: è un po’ come quel Valerio che ha preso Z e se la è portata nelle cucine del Pineta per farci sesso, così questo dolore sta facendo del sesso perverso con la mia mente: magari domani mi sarà passato, ma sabato, ieri, stamattina e le notti in mezzo sono state turbate da incubi e pianto: se perfino il sonno ne ha risentito allora la cosa mi preoccupa veramente e non so’ darmi una risposta. Ho bisogno di aiuto, ho provato a chiamare il mio psichiatra, ma non l’ho trovato, devo distrarmi in qualche modo: stasera ho nuoto, stamattina invece ho cambiato la mia prima gomma, in tanta ho come mille palle da biliardo che rotolano caotiche sbattendo tra loro e contro il bordo della mia mente. Ho paura, molta paura e non so’ che fare, sono disperato…